Il dottor Paddeu va in pensione: oggi l'incontro con i pazienti
"Nelle scorse settimane sono state avviate le visite a domicilio in modo da verificare direttamente le condizioni di ciascuno e i loro bisogni clinico-assistenziali. Nessun paziente sarà abbandonato questo è certo"
Il dottor Antonio Paddeu, primario della Riabilitazione Specialistica Cardio-Respiratoria all’ospedale di Cantù, va in pensione. Una figura storica dell'ospedale cittadino lascia il posto e Asst Lariana, insieme allo stesso dottor Paddeu, ha deciso di organizzare un incontro con i pazienti più fragili in carico al reparto.L’incontro si svolgerà oggi a Villa Calvi, gentilmente messa a disposizione dall’amministrazione comunale di Cantù.
Il dottor Paddeu va in pensione: oggi l'incontro con i pazienti
“Abbiamo condiviso con il dottor Paddeu la necessità di questo incontro - sottolinea il direttore generale di Asst Lariana, Fabio Banfi - per illustrare il nuovo modello di presa in carico che è stato definito per assicurare un’ottimale prosecuzione delle cure ai pazienti più vulnerabili. Nelle scorse settimane sono state avviate le visite a domicilio in modo da verificare direttamente le condizioni di ciascuno e i loro bisogni clinico-assistenziali. Nessun paziente sarà abbandonato questo è certo”.
Il dottor Paddeu andrà in pensione, per raggiunti limiti di età, il prossimo 2 settembre e le sue funzioni saranno ricoperte dalla dottoressa Carla Bassino. Nel mese di luglio, proprio per assicurare un ordinato passaggio di consegne interno al reparto e la continuità assistenziale e clinica dei pazienti, sono stati organizzati incontri tra i diversi specialisti coinvolti, sia dell’ospedale di Cantù che dell’ospedale Sant’Anna.
In particolare per i pazienti affetti da Sla - sono circa una ventina quelli seguiti a Cantù - le linee operative condivise hanno previsto la stesura di una scheda aggiornata e l’effettuazione di visite a domicilio da parte di un’èquipe multidisciplinare. Particolare attenzione è stata prestata anche agli aspetti di carattere sociale. Così come previsto dalle recenti disposizioni regionali, nel corso dei prossimi mesi dovranno essere promossi “progetti di sorveglianza domiciliare” attraverso uno sviluppo progressivo e strutturato del raccordo tra Case di Comunità - all’interno delle quali operano gli Infermieri di Famiglia e di Comunità - e medici di medicina generale. All’incontro di domani sono stati invitati anche i rappresentanti della sezione di Como di Aisla, associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica e quelli di Cartellino Rosso alla Sla.