Il matrimonio è in dialetto, ci pensa il sindaco
Il Giornale di Olgiate regala ai lettori di primacomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2022 sulle pagine del nostro settimanale.
"Lu l’è el me marì, le l’è la mia miee" e il matrimonio è servito. A Oltrona di San Mamette le tradizioni vengono prima di tutto, anche a costo di "costringere" il sindaco a tre ore di lavoro forzato per tradurre in dialetto comasco il testo ufficiale utilizzato nei matrimoni civili. E Aurelio Meletto, primo cittadino e capogruppo degli Alpini, amministratore di lungo corso con i piedi ben piantati nella storia popolare, non se l’è lasciato ripetere due volte.
La richiesta degli sposi Milena Fomiatti e Davide Castelli
"Non è stato facilissimo, nonostante sappia parlare il dialetto - esordisce il sindaco - Molte parole del testo ufficiale non hanno un corrispettivo in comasco e su alcune parti ho dovuto faticare. Ad esempio, a un’ora dalla cerimonia non avevo ancora idea di come tradurre il termine “famiglia” e ho dovuto chiedere a un mio conoscente. Alla fine abbiamo optato per lasciare la parola in italiano".
Ma domenica 19 giugno, nella Sala consiliare del Municipio, tutti i tasselli sono andati al loro posto e Milena Fomiatti, orditrice di 57 anni, la sposa appassionata di dialetto, e Davide Castelli, commerciante di 48 anni, sono convolati a nozze dopo un fidanzamento durato 15 anni.
"Mi hanno anche tirato un brutto scherzo - racconta divertito Meletto - Dovevano esserci solo loro e i testimoni ma alla fine, in Comune, erano presenti 40 persone. Mezzo paese...".
Parenti, amici e conoscenti hanno condiviso e apprezzato la cerimonia davvero particolare. E un po’ il sindaco avrebbe dovuto aspettarselo, dato che Fomiatti è una storica volontaria dell’associazione "Festultrona", conosciuta e apprezzata.
"Sono la terza di quattro fratelli - esordisce la novella sposa - Giorgio ha 65 anni, Anton ella, invece, ne ha 61: entrambi sanno parlare il nostro dialetto. Io e mia sorella Marisa, 52 anni, no: riusciamo solo a capirlo. E’ una cosa che mi è sempre dispiaciuta ed è per questo che ho chiesto al sindaco se poteva celebrare un matrimonio un po’ diverso. Il dialetto fa parte della nostra cultura e va preservato, anche perché ormai è quasi scomparso".
Una "missione" per Milena, già nonna di tre splendidi nipoti di 8, 6 e 2 anni.
"Sto praticamente costringendo mia mamma Stella , che ha 91 anni, a insegnare loro il dialetto. D’altra parte, con me non lo ha fatto".