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Il matrimonio è in dialetto, ci pensa il sindaco

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Il matrimonio è in dialetto, ci pensa il sindaco
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"Lu l’è el me marì, le l’è la mia miee" e il matrimonio è servito. A Oltrona di San Mamette le tradizioni vengono prima di tutto, anche a costo di "costringere" il sindaco a tre ore di lavoro forzato per tradurre in dialetto comasco il testo ufficiale utilizzato nei matrimoni civili. E Aurelio Meletto, primo cittadino e capogruppo degli Alpini, amministratore di lungo corso con i piedi ben piantati nella storia popolare, non se l’è lasciato ripetere due volte.

La richiesta degli sposi Milena Fomiatti e Davide Castelli

"Non è stato facilissimo, nonostante sappia parlare il dialetto - esordisce il sindaco - Molte parole del testo ufficiale non hanno un corrispettivo in comasco e su alcune parti ho dovuto faticare. Ad esempio, a un’ora dalla cerimonia non avevo ancora idea di come tradurre il termine “famiglia” e ho dovuto chiedere a un mio conoscente. Alla fine abbiamo optato per lasciare la parola in italiano".

Ma domenica 19 giugno, nella Sala consiliare del Municipio, tutti i tasselli sono andati al loro posto e Milena Fomiatti, orditrice di 57 anni, la sposa appassionata di dialetto, e Davide Castelli, commerciante di 48 anni, sono convolati a nozze dopo un fidanzamento durato 15 anni.

"Mi hanno anche tirato un brutto scherzo - racconta divertito Meletto - Dovevano esserci solo loro e i testimoni ma alla fine, in Comune, erano presenti 40 persone. Mezzo paese...".

Parenti, amici e conoscenti hanno condiviso e apprezzato la cerimonia davvero particolare. E un po’ il sindaco avrebbe dovuto aspettarselo, dato che Fomiatti è una storica volontaria dell’associazione "Festultrona", conosciuta e apprezzata.

"Sono la terza di quattro fratelli - esordisce la novella sposa - Giorgio ha 65 anni, Anton ella, invece, ne ha 61: entrambi sanno parlare il nostro dialetto. Io e mia sorella Marisa, 52 anni, no: riusciamo solo a capirlo. E’ una cosa che mi è sempre dispiaciuta ed è per questo che ho chiesto al sindaco se poteva celebrare un matrimonio un po’ diverso. Il dialetto fa parte della nostra cultura e va preservato, anche perché ormai è quasi scomparso".

Una "missione" per Milena, già nonna di tre splendidi nipoti di 8, 6 e 2 anni.

"Sto praticamente costringendo mia mamma Stella , che ha 91 anni, a insegnare loro il dialetto. D’altra parte, con me non lo ha fatto".

Matrimonio in dialetto
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Il sindaco Aurelio Meletto durante la cerimonia

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