La tradizione

Il merletto di Cantù partecipa alla terza edizione della Biennale del Merletto di Venezia

La tradizione canturina arriva a Venezia.

Il merletto di Cantù partecipa alla terza edizione della Biennale del Merletto di Venezia
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Il Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù, con un merletto della produzione tipica canturina, dal 14 giugno è presente alla terza edizione della Biennale del Merletto di Venezia.

Il merletto di Cantù partecipa alla terza edizione della Biennale del Merletto di Venezia

Venezia, nella tradizione del merletto canturino, ha la fortuna d’avere un punto tutto suo, un punto che porta il suo nome: Punto Venezia. Venezia può vantarsi di questo, perché questa città è come un merletto a cielo aperto. La città ricorda le nostre creazioni nate sui tomboli delle nostre case e dai fili che si intrecciano tra loro: il Palazzo Ducale con i suoi archi, le trifore, i capitelli del colonnato; la Porta della Carta con i suoi pinnacoli; le facciate dei palazzi con statue e volute, le nicchie con i loro vuoti e pieni sono tutti merletti di pietra di una bellezza incomparabile. Tutto è merletto a Venezia. Visitarla sarà un momento di scoperta e di condivisione con una città che come noi ama il merletto e cerca di tenerlo vivo e sempre nuovo.

Merletto tipico della tradizione canturina, realizzato dalla merlettaia Natalia Tagliabue, Cantù 2022

Oltre che nelle sale del Museo del Merletto di Burano e al Museo di Palazzo Mocenigo, Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo, ed in altri luoghi della città lagunare, è attiva la rassegna che fino al 2 ottobre sarà rappresentata da esposizioni di artiste contemporanee e appuntamenti. Ad illustrare il programma è stata la responsabile del Museo del Merletto, Chiara Squarcina.

Ad aprire l’appuntamento l’intervento di Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia, che ha annunciato il primo convegno nazionale in collaborazione con l’ufficio Unesco del Segretariato Generale del Ministero della Cultura e la Rete italiana della Comunità dei Merletti, il prossimo 20 giugno a Palazzo Mocenigo, dal titolo “Arte, conoscenza e patrimonio culturale immateriale. Itinerario dei saperi e saper fare il Merletto in Italia”. A tale convegno sarà presente il Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù, accompagnato per l’amministrazione comunale dall’assessore alla Cultura, Isabella Girgi.
“Ci auguriamo di poter ottenere presto questo importante riconoscimento, ringrazio gli altri comuni italiani, tra cui Cantù, che con noi stanno seguendo questo percorso a cui crediamo molto”. Pensiero ripreso dal consigliere delegato alle Isole Alessandro Scarpa Marta: “Grazie a chi tiene viva la tradizione del merletto, è una passione unica da valorizzare e promuovere”.

“E’ necessario sdoganare il concetto che il merletto sia qualcosa di antico, un oggetto quasi archeologico - le parole di Chiara Squarcina, responsabile del Museo del Merletto - E’ invece un’arte contemporanea, dietro il lavoro di una merlettaia c’è una mano ma anche un pensiero e un sentimento che richiamano all’attualità dei giorni nostri”. Un concetto da cui nasce il titolo della nona edizione del concorso ‘Un Merletto per Venezia”, che nel 2023 si intitolerà “...E lucevan le stelle”, ispirato all’opera Tosca di Giacomo Puccini. A margine della presentazione si è tenuta la premiazione delle opere vincitrici dell’ottava edizione, che ha avuto come tema “L’assenza dell’abbraccio”. Quattordici le opere selezionate alle quali è stato assegnato un attestato di merito.

In occasione della terza edizione della rassegna per la prima volta nel Museo del Merletto di Burano saranno esposti i merletti che rappresentano le comunità che costituiscono la Rete per la salvaguardia dei saper fare l’Arte del Merletto Italiano, che comprende gruppi territoriali definiti dall'artigianalità di lavorazione, dai valori identitari ad essa collegati, da storia e tradizioni di cui sono portatori e dal radicamento sul territorio. I comuni aderenti sono: Valsesia, Valli Occitane, Cantù, Venezia (Burano-Pellestrina), Chioggia, Gorizia, Chiavari, Rapallo, Santa Margherita Ligure, Portofino, Camogli, Genova, Bologna, Forlì e Meldola, Sansepolcro, Orvieto, Tuoro sul Trasimeno, San Feliciano Magione, Offida, Bolsena, L’Aquila, Isernia, Maglie, Latronico, Mirabella Imbaccari e Bosa.

“L'Isola di Burano - è stato spiegato nel corso della presentazione della manifestazione - è uno dei luoghi di nascita del percorso che ha portato alla Candidatura alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità per 'I saper fare l’Arte del Merletto Italiano' per ottenere il riconoscimento dall’UNESCO mediante l’iscrizione nell’apposita lista rappresentativa all’Art. 16 della “Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale” adottata dall’UNESCO il 17 ottobre 2003 e ratificata dall’Italia nel 2007”.

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