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Il piccolo forno artigianale inserito nella guida del Gambero rosso

"Il Giardino del pane" sarà compreso nel prestigioso manuale dedicato ai panificatori.

Il piccolo forno artigianale inserito nella guida del Gambero rosso
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Il motto dell'attività erbese è "torniamo al pane buono"

Valorizzazione del prodotto e sviluppo di relazioni con il territorio

"Il Giardino del Pane" di Mara Viganò, piccolo forno artigianale a Erba, è stato inserito nella prestigiosa guida "Pane e panettieri d'Italia 2026" del Gambero Rosso. Questa scelta riconosce così la qualità, la passione e la filosofia che animano questa attività, il cui motto è "torniamo al pane buono". Questo rappresenta un’importante tappa del percorso che ha condotto la titolare a lasciare il lavoro da project manager per portare avanti la propria idea di pane, che è anche un'idea di vita. L'obiettivo è quello di valorizzazione del prodotto e di sviluppo di relazioni con il territorio, oltre che di formazione continua riguardo la panificazione e la filiera che la alimenta.

Un cambio di vita radicale

Mara Viganò, ingegnera biomedica brianzola classe 1983, ha vissuto tra Meda e Lentate sul Seveso prima di trasferirsi nel Comasco con il marito Matteo Laganà nel 2010, dove ha portato avanti per anni l’interesse per il pane e per il lieviti, frequentando, tra gli altri, il laboratorio di Frank Metzger, a Capiago , prima di scegliere di lasciare il lavoro da project manager in una nota azienda medicale comasca per intraprendere il proprio percorso nel mondo della panificazione artigianale.

Limitare il più possibile lo spreco

Al "Giardino del Pane" c’è davvero poco di convenzionale: pane di lievito madre vivo prevalentemente di grande formato, farine macinate a pietra, orari che la titolare stessa definisce "bizzarri". Il motto "torniamo al pane buono" si concretizza nella ricerca della qualità del prodotto ma anche nel tentativo continuo di ridare valore al pane e quindi di limitarne il più possibile lo spreco. Da qui l’obiettivo di sviluppare nella clientela un approccio più consapevole a questo alimento.

Un prodotto di qualità che non rischia di essere gettato

Spiega la stessa Mara Viganò:

"L'incentivo continuo è alla prenotazione di un pane che si conserva per diversi giorni: è possibile quindi acquistarne la giusta quantità, scegliendo un prodotto di qualità che non rischia di essere gettato, se avanza la sera. Trovare il banco vuoto a fine giornata a volte delude un po’ la clientela, ma ci ricorda che l’abbondanza non deve essere confusa con lo spreco".

Un continuo miglioramento nella tecnica

La titolare ricerca il più possibile materie prime a filiera corta e sostenibili, basandosi sulla collaborazione con le realtà del territorio, per esempio per le verdure e i formaggi o, quando l'annata lo permette, la farina stessa. Consapevole che per produrre un buon pane è necessario migliorare continuamente la tecnica e sviluppare relazioni con tutta la filiera, ha recentemente aderito alla rete dei Panificatori Agricoli Urbani e ha partecipato alla prima edizione del master di "Madre Project - Scuola del pane e dei luoghi", a Milano Chiaravalle, promosso da Terzo Paesaggio e Davide Longoni, considerato tra i padri della panificazione moderna, esplorando nuovi processi, ricette differenti e farine agricole, unite a un uso più consapevole del lievito madre e, senza pregiudizi, anche del lievito di birra.

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