Il tragico caso del carcere Bassone di Como

Il tragico caso del carcere Bassone di Como
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Non può che definirsi tragico il caso del carcere Bassone di Como. A 35 anni dalla sua apertura il XIV Rapporto sulle condizioni di detenzione dell'Associazione Antigone fa un quadro impietoso della struttura.

Carcere Bassone: sovraffollato, sporco e con problemi di gestione dei detenuti

Come ogni anno l'Associazione Antigone ha reso noto il proprio rapporto sulle condizioni di vita nelle carceri italiane. I volontari infatti anno dopo anno, in collaborazione con il Ministero della Giustizia, visitano le carceri e fanno dei dettagliati report su ogni singola struttura. Estremamente duro il giudizio sul Bassone di Como, ritenuto una delle struttura più sovraffollate del nord Italia.

Dalla visita, ormai di un anno fa, fuoriesce questa descrizione: "Il carcere è uno dei più sovraffollati della regione: la situazione è recentemente peggiorata e risulta in taluni casi non adempiente alle recenti disposizioni, con l’utilizzo di celle da 9mq scarsi per 3 detenuti. Anche le verifiche delle condizioni igienico-sanitarie hanno rivelato gravi inadempimenti, come la consegna del vitto senza carrelli riscaldati, l’utilizzo di locali barberia con presenza a terra di capelli tagliati e il contemporaneo smistamento di generi alimentari di sopravvitto; le cucine con intonaci scrostati e piastrelle rotte; l’impianto lavastoviglie guasto da anni. Numerose docce sono prive di diffusori ed alcune sono inutilizzabili a causa degli scarichi intasati.

La Direzione segnala una difficoltà nella gestione a livello disciplinare dei detenuti stranieri, che costituiscono oltre il 50% della popolazione detenuta, anche a causa della mancanza di opportunità lavorative per i detenuti. Di recente è stato registrato un aumento degli atti di autolesionismo, indicatori di uno stato di grave malessere che la Direzione del carcere sta analizzando e monitorando".

I problemi alla struttura

"La struttura mostra ben più degli anni che ha, sebbene sia stata sottoposta ad alcune fasi di ristrutturazione. Recentemente sono terminati vari lavori di ristrutturazione: rifacimento del campo sportivo e l’imbiancatura di celle, blindi ed infissi in due sezioni. Sono state inoltre installate delle docce nei bagni delle celle della quarta e quinta sezione; tali impianti non sono però ancora utilizzabili dal momento che non sono ancora collegati all’impianto di acqua calda. Sono inoltre ancora in corso d’opera i lavori di ristrutturazione degli ambulatori delle singole sezioni e della sezione infermeria - prosegue la descrizione del rapporto di Antigone -  In molte celle si trovano muri scrostati e strutture malfunzionanti. Sono stati rilevati alcuni sanitari con scarico otturato".

Qualche dato...

La capienza della struttura alla periferia di Como, aperta nel 1983, è infatti di 231 persone ma i detenuti al 31 luglio 2018 erano 454, quasi il doppio. Di questi solo 42 sono donne ma ben 234 sono stranieri. Le nazionalità più presenti sono marocchina, tunisina e albanese. Per quel che riguarda gli agenti di Polizia Penitenziaria presenti nella struttura sono 224, malgrado per le legge dovrebbero essere 236 (dato al 31 gennaio 2018). Da sottolineare quindi che il tasso di sovraffollamento è al 186,0%, i detenuti lavoratori solo il 19,5% come some quelli coinvolti nelle attività scolastiche, solo al 23,1%.

Sempre stando ai dati resi noti da Antigone nell'anno precedente non vi sono stati suicidi ma 73 casi di autolesionismo, 42 scioperi della fame e 5 rivolte. Nel gennaio 2018 invece si è verificato un caso di suicidio. "Anche in questa struttura sono presenti criticità quali l’abuso di farmaci e gli atti di autolesionismo dimostrativi. Dei 142 detenuti tossicodipendenti, 28 risultano in terapia metadonica" aggiunge la descrizione di Antigone. Ad ogni modo nel 2018 sono stati resi noti interessanti progetti con i detenuti tra i quali "Attori per un giorno", "Sport in carcere", il corso per diventare parrucchiere per la sezione femminile e la pubblicazione del ricettario dei detenuti.

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