Il valore di un abbraccio, la profondità delle testimonianze dei giovani ucraini - FOTO e VIDEO
La vacanza di 32 ragazze e ragazzi arrivati da Kharkiv offre occasioni di conoscenza reciproca e invoca giustizia e pace.

Volti e voci che raccontano, testimoniano, incarnano il valore della vita opposto alla brutalità della guerra. Volti e voci ucraine: delle ragazze e dei ragazzi arrivati a Como, ospiti del gruppo di volontari "Frontiere di Pace" di Villa Guardia.
La vacanza: "Un campo per il futuro"
Per il secondo anno consecutivo i volontari accolgono una delegazione giunta da Kharkiv e dall'omonima regione, in particolare anche dal villaggio di Zolochiv, a ridosso del confine con la Russia. Più volte "Frontiere di Pace" ha raggiunto la grande e bella città di Kharkiv e una miriade di villaggi ucraini, sempre nell'amicizia col seminario greco cattolico dello Spirito Santo di Lviv e col suo rettore, padre Ihor Boyko, portando aiuti umanitari ma soprattutto ciò che più viene sottolineato come essenziale negli incontri con le comunità locali: la presenza, la vicinanza alla popolazione ucraina. La vacanza "Un campo per il futuro" conferma proprio amicizia e sostegno a chi resiste alla terribile oppressione scatenata dall'esercito russo.
I giorni a Roma, l'incontro con Papa Leone
La vacanza ha avuto come incipit alcuni giorni a Roma, grazie alla generosità della parrocchia di San Giuseppe da Copertino e al suo parroco, don Paolo Pizzuti, alla disponibilità di varie famiglie e al coordinamento del giornalista Vito D'Ettorre. L'esperienza nella Capitale ha regalato emozioni: anche l'incontro con Papa Leone XIV al termine dell'udienza generale di mercoledì 11 giugno. Il Pontefice ha salutato i 32 giovanissimi ucraini e i loro accompagnatori, guidati da padre Andrii Nasynnik, direttore della Caritas greco cattolica di Kharkiv, e da sestra Olexia, religiosa della congregazione di San Giuseppe: rinnovando la preghiera per il popolo ucraino, il Santo Padre ha ascoltato il ricordo che è stato dedicato alla giovanissima volontaria Maria e a sua mamma Irina Mironenko, uccise da un bombardamento russo avvenuto il 25 maggio dello scorso anno. Una grande fotografia di Maria e di Irina è stata presentata al Papa, sottolineando come la ragazzina sognava di poter fare una vacanza in Italia. Poi, nella serata di venerdì 13 giugno, la comitiva è approdata a Como. Alloggio nella Casa Scout Don Titino, nel Parco regionale della Spina Verde, concessa generosamente al progetto della vacanza organizzata da "Frontiere di Pace".
Attività aggregative e formative, convivialità e tranquillità
Per due settimane, fino al 27 giugno, un programma che alterna momenti aggregativi e formativi, preghiera, convivialità e visite turistiche e culturali. Domenica 15 giugno la tappa alla chiesa di San Donnino, a Como, per l'incontro con la comunità greco cattolica ucraina. Inoltre, la visita alla Pinacoteca civica. Nella serata domenicale l'emozionante incontro pubblico all'oratorio di Maccio: presenti il parroco, don Gigi Zuffellato, e il parroco di Rebbio, don Giusto Della Valle. Lunedì 16 giugno le attività formative di primo soccorso insieme ai paramedici di Hunpa Ticino, già operativi in una missione umanitaria con "Frontiere di Pace" e i momenti di gioco insieme all'Us Tavernola. Oggi, martedì 17 giugno, tutti al Grest a Montano, accolti dal parroco, don Alberto Clerici. Una carrellata di iniziative nel segno dell'ospitalità e della voglia di conoscersi. Nella mattinata odierna padre Andrii Nasynnik e sestra Olexia hanno incontrato la Caritas di Como e il suo direttore Rossano Breda. Al termine della permanenza a Como, la vacanza proseguirà a Ponte di Legno grazie agli "Amici in cordata nel mondo".
Voci di speranza e pace, voci di condanna del male della guerra
A risaltare nell'incontro con la comunità di Maccio: le voci e gli occhi delle ragazze e dei ragazzi ucraini. Maglietta azzurra con bandierine gialloblù ucraine e il tricolore italiano, la gioia di potersi esprimere e condividere la gioia di trovarsi al sicuro. Nikita Maslennikov: "Nelle due ultime settimane in Ucraina è arrivata la massima quantità di droni, bombe telecomandate e razzi. Giornate spaventose. Quando sono in Italia, invece, posso dormire tranquillo. Grazie. Grazie mille!".
Dominika Lebedenko: "Sono stata a Como l'anno scorso. La notte prima di partire, sulla città di Kharkiv i russi hanno mandato 50 droni, cinque bombe telecomandante e un razzo. Ci siamo svegliati, perché il bombardamento è durato dalle 2.30 alle 5 di mattina. Era spaventoso. Si vedevano le fiamme, il cielo rosso. E' stata la notte dell'attacco più pesante sulla città di Kharkiv. Dopo quella terribile notte siamo partiti per questa bellissima vacanza, ma nella mente pensavamo a come abbiamo vissuto quella notte...". Cronaca in diretta, eccezionale opportunità per approfondire la realtà. Per non restare indifferenti all'oppressione e alla sofferenza.
L'abbraccio e i sorrisi
Al termine dell'incontro a Maccio, don Gigi Zuffellato ha invitato tutti i presenti ad abbracciare gli amici ucraini. Slancio immediato: abbracci, strette di mano, sorrisi. Non solo simbolo di vicinanza ma il ribadire la scelta di camminare accanto al popolo ucraino, invocando giustizia e pace.