La cerimonia

Inaugurata la cascina confiscata alla N'drangheta: finalmente ora è una sede del Parco delle Groane

La sede è stata intitolata a Emanuela Loi

Inaugurata la cascina confiscata alla N'drangheta: finalmente ora è una sede del Parco delle Groane
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Con una bella e partecipata cerimonia è stata inaugurata oggi, sabato 25 novembre a Fino Mornasco la Cascina “Emanuela Loi” in via Molinetto. Finalmente, dopo anni di lavori (rallentati a causa del covid) la cascina confiscata all’ndrangheta ora ospiterà al piano terra la nuova sede distaccata del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea.

L'inaugurazione

All’evento hanno preso parte il presidente del Parco, Emiliano Campi, tutti i componenti del consiglio di Gestione Rosella Ronchi, Carla Testori, William Ricchi e Sandro Archetti, il direttore del Parco, Mario Roberto Girelli e una rappresentanza delle Gev Guardie ecologiche volontarie. Oltre allo sportello taglio boschi, la Cascina Emanuela Loi Valle Molini avrà proprio uno spazio dedicato alle Gev. Nella grande sala civica comunale al primo piano, dove attualmente è allestita la mostra fotografica “Noi siamo loro” si potranno invece organizzare momenti di educazione ambientale.

Inaugurata la cascina confiscata alla N'drangheta

La cerimonia, condotta dal sindaco di Fino Mornasco, Roberto Fornasiero, ha visto la presenza di nove sindaci dei comuni del Parco delle Groane, di rappresentanti della Provincia di Como, e di Regione Lombardia, con l’assessore all’Università, Alessandro Fermi, oltre che del prefetto Andrea Polichetti, del questore di Como Leonardo Biagioli e dei comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza.

Inaugurata la cascina confiscata alla N'drangheta

Il commento di della Rovere

“Questa inaugurazione ha per il Parco delle Groane un valore duplice e chiude un lungo iter avviato da chi mi ha preceduto, il past president Roberto della Rovere – ha spiegato il presidente Campi – che ringrazio insieme con il sindaco di Fino Mornasco, Roberto Fornasiero, gli amministratori, le autorità e tutti i presenti”.

“Un doppio valore, dicevo, perché oggi si celebra la rigenerazione di un luogo strappato alla criminalità organizzata e ai suoi loschi affari per trasformarlo in un ambiente in cui si parla e si ragiona della natura e dell’ambiente anche di come preservare il prezioso territorio del Parco che Regione Lombardia e i Comuni hanno affidato alla nostra supervisione – ha detto ancora Campi – Il secondo aspetto riguarda la possibilità per i residenti dei Comuni nella zona più a Nord del nostro grande Parco, che si estende su tre Province e ben 28 Comuni, di avere un punto di appoggio e di ritrovo più vicino rispetto alla sede dell’ex Polveriera di Solaro.

Spazi in cui potranno trovare i nostri collaboratori per questioni tecniche, in cui le nostre preziose Gev Guardie ecologiche volontarie – oggi ne abbiamo un’ottantina, ma spero che i numeri aumenteranno ancora con altri residenti tra Fino e il Canturino – si potranno incontrare, e anche un luogo in cui organizzare attività di educazione ambientale e serate naturalistiche favoriti poi dalla logistica e dalla mobilità dolce, con la vicina stazione ferroviaria. Lasceremo qui a Fino Mornasco anche uno dei mezzi dell’antincendio boschivo in modo che sia un presidio anche di Protezione Civile. Grazie ancora al sindaco e a tutti e appena saremo operativi, mi raccomando venite e vivete questi bellissimi spazi”.

Inaugurata la cascina confiscata alla N'drangheta

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