Cervelli in fuga dal Canturino e Marianese

"Insegno all’Università di San Diego, qui trovo i panorami della serie O.C."

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"Insegno all’Università di San Diego, qui trovo i panorami della serie O.C."
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Il sole e la vastità dell’oceano caratterizzano San Diego. La città californiana è la patria d’adozione della canturina Denise Rava, classe 1991.

Cervelli in fuga: il racconto di Denise Rava

Rava racconta il modo in cui è arrivata a San Diego: «Ho conseguito la laurea magistrale in Italia, mi sono trasferita negli USA per un dottorato nel 2016. Oramai sono quasi nove anni». Come spesso accade, l’impatto fu complesso: «Gli inizi sono stati traumatici. Bisogna ricostruire una vita da capo. Sono partita da sola con un livello d’inglese scolastico e c’era anche il distacco dalla famiglia, lontanissima». Gli USA sembrano un universo lontano all’inizio: «È un mondo diverso con regole diverse. Si viene catapultati fuori dalla comfort zone. San Diego è un posto bellissimo ma è completamente differente da quello che c’è a casa».

L’arrivo di Rava negli Stati Uniti, inoltre, è stato inaspettato: «Io non pensavo di essere selezionata. Avevo presentato la domanda per fare il dottorato anche a Milano ma quando mi hanno accetto a San Diego non potevo dire di no». E così c’è stato il passaggio dall’altro lato dell’oceano: «Non sapevo se sarei rimasta. Ho fatto i cinque anni di dottorato e non prevedevo di rimanere qua. Volevo capire quali possibilità si aprissero. Ad agosto del 2021, poi, si è reso disponibile un lavoro in università. Mi hanno offerto la cattedra ed era un lavoro da sogno». Rava si è laureata in matematica in Italia poi si è specializzata con un dottorato in statistica e, adesso, insegna proprio questa materia all’Università di San Diego. San Diego è diventata così una vera e propria casa: «Mi sono creata una vita qui con amici e conoscenti. Il clima è ottimo e il posto è da sogno. San Diego è la California che ci si immagina».

"Mi vedo qui per i prossimi 10 anni"

Rava prosegue nel suo racconto: «Me la sono dovuta cavare da sola e ciò mi ha colpito molto. Io sono figlia unica e ho vissuto con i miei, il fatto di trovarsi senza appoggi ed essere indipendenti dalla prima all’ultima cosa è complesso. Mi è servito molto per diventare indipendente. Io, tutt’oggi, non so ancora se starò qua tutta la vita. Per i prossimi cinque o dieci anni mi vedo qui, per sempre non lo so. Tutto può essere. Mi va bene rimanere finché c’è la possibilità. Una cosa che mi ha fatto sentire a casa è stata quando, durante il Covid, mi sono trasferita in una casa sull’oceano con una coinquilina che ha un cane e che mi piace tantissimo. Vivere sulla spiaggia mi ha aiutato e, piano piano, si crea una comunità di amici che ho da anni. C’è un appoggio».

Il tema interessante è proprio questa divisione spirituale tra Italia e USA: «In questo momento ho il piede in due scarpe. Negli Stati Uniti ho l’opportunità lavorativa che non ho in Italia, mentre a casa ci sono affetti e amici che non sai quanto ti mancano finché non li lasci. Tornare sarebbe una scelta di cuore e non di testa. Quando sono in Italia, mi mancano gli USA e viceversa». Le occasioni per tornare, tuttavia, ci sono: «Ho la fortuna di avere tre mesi di vacanza in estate. Sfrutto l’opportunità per tornare e quindi riesco a vivere la realtà italiana e quella statunitense. Ho questa fortuna». Rava racconta anche il suo legame con gli statunitensi: «L’impatto con gli americani non è stato negativo, sono diversi e si vede nel quotidiano. Ho vissuto sia con coinquilini messicani sia con coinquilini statunitensi. La differenza si vede».

"Gli statunitensi sono indipendenti e liberi"

La canturina approfondisce: «Gli statunitensi sono consumisti e molto meno attaccati alle relazioni visto che escono di casa giovani. Non vivendo e morendo nella stessa città, come spesso accade in Italia, sembrano più superficiali ma sono anche più indipendenti e liberi». Alcuni luoghi comuni, inoltre, si sono confermati veri: «Spendono molto più di quello che hanno ed è lontanissimo dal nostro modo di pensare ma sono riuscita a trovare amicizie fantastiche, seppur in un ambito particolare come quello del dottorato». Rava si concentra anche su San Diego: «Arrivando dall’Europa siamo viziati per quanto riguarda le città ma è bellissima. C’è una costa che toglie il fiato. Mi piace molto la serie tv O.C. ed ero innamorato della California e qua l’ho ritrovata. Ci sono panorami stupendi». Rispetto a Los Angeles, dunque, è un luogo più vivibile: «È a misura d’uomo, compatta e una sorta di “beach community”. Non vado quasi mai in città. Preferisco la costa, il clima è ottimo e San Diego è a misura d’uomo».

Dal 2016, anno dell’arrivo di Rava negli Stati Uniti, alcune cose sono cambiate più di altre: «Gli USA, soprattutto la California, sono diventati ancora più cari. Ho visto la crescita negli affitti e nei costi della vita quotidiana. Mi ha toccato in concretezza l’aumento dei prezzi e per questo molti californiani stanno andando in Texas ma io non ci vivrei mai. La loro è una scelta a livello economico». Il lavoro da professoressa di Rava, inoltre, permette anche di approfondire le differenze tra università statunitense e italiana: «È un mondo completamente diverso. Vedo la differenza. Negli USA, l’università costa moltissimo e se la possono permettere solo i benestanti o coloro che si indebitano». Rava continua: «All’inizio non si fanno corsi specifici ma materie semplici che aprono spazi per feste e confraternite varie. Il sistema funziona solo se si è motivati».

"Da prof cerco di mantenere il rigore, ma in certi casi bisogna lasciarsi andare"

Un’altra questione, poi, riguarda la natura dell’università statunitense, molto diversa da quella italiana: «Noi dobbiamo vedere gli studenti come clienti e questo è un peccato. Bisogna riuscire a trovare un equilibrio tra rigore e il posto di lavoro perché gli studenti valutano i professori a fine anno. È un sistema incentrato sul business e non sull’istruzione vera e propria». Il consiglio di Rava, dunque, è chiaro: «Penso che apra più opportunità a livello di master e dottorato ma in Italia è meglio fare il percorso universitario. Da professoressa, cerco di mantenere rigore ma, in certi casi, bisogna lasciare andare». Da professoressa, inoltre, la canturina ha notato un altro elemento: «Dopo il Covid, il livello è calato e ciò è stato notato in diverse parti del mondo come ho avuto modo di appurare. Adesso si sta recuperando». Rava conclude: «I sacrifici che ho fatto negli anni sono stati ripagati e, per me, essere a San Diego è un sogno che si è avverato».

In conclusione, la canturina è riuscita a crearsi una propria vita a San Diego, una città che incontra il suo favore soprattutto per il clima mite e gli splendidi paesaggi naturalistici. La spiaggia e l’oceano sono elementi di gioia nella vita quotidiana di Rava. Come ha sottolineato lei stessa, non si sa cosa accadrà nel futuro ma, per ora, Denise Rava si gode la vita in una California che è molto vicina a quella che aveva sognato e che, ora, sta toccando con mano.

Tommaso Minotti 

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