La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, in particolare lo Sportello Lavoro, è tra i modelli di buone prassi nell’iniziativa UE per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.
Sportello Lavoro nelle Linee guida
Colloqui specialistici, orientamento, tirocini, inserimento, coaching: sono alcuni degli elementi che hanno portato lo Sportello Lavoro dell’associazione La Nostra Famiglia ad essere inserito come modello di buone prassi nelle Linee guida per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità pubblicate dalla Commissione Europea.
Si tratta dello “Studio sui modelli occupazionali alternativi per le persone con disabilità”, uno degli ultimi risultati del Pacchetto Occupazione Disabili, iniziativa dell’UE per sostenere gli Stati membri nel garantire che le persone con disabilità godano di inclusione sociale e autonomia economica attraverso l’occupazione.
Lo studio presenta una rassegna dello stato attuale delle pratiche relative a un’ampia gamma di modelli organizzativi che consentono alle persone con disabilità di partecipare a un lavoro produttivo. Comprende un’analisi approfondita di 8 Stati membri dell’UE: Austria, Germania, Irlanda, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Spagna e Svezia, oltre a 20 buone pratiche e 16 raccomandazioni per promuovere l’occupazione di qualità delle persone con disabilità.
“Il collocamento al lavoro rappresenta la fase finale di un processo di orientamento e formazione, basato su processi di promozione della motivazione e della partecipazione, che tengano conto della necessità di contrastare il vissuto di inadeguatezza con cui spesso le persone si confrontano, in ragione della propria disabilità e delle mancate opportunità sociali”, spiega Margherita Fossati, psicoterapeuta dello Sportello Lavoro.
Inclusione lavorativa: come raggiungerla
Infatti, per garantire il successo nel processo di inclusione lavorativa, non è sufficiente una buona conoscenza delle postazioni di lavoro previste, né soltanto disporre di un bilancio delle competenze e dell’analisi delle propensioni e delle attitudini, ma è necessario garantire un matching tra le caratteristiche individuali del lavoratore con disabilità e le necessità lavorative dell’azienda.
“Occorre conciliare le esigenze dell’azienda con le attitudini del lavoratore, portando un valore aggiunto e un arricchimento reciproco per i singoli e per l’intera organizzazione – spiega la responsabile dello Sportello Lavoro Clara Fusi – Per questo motivo costruiamo con i responsabili dell’azienda le modalità di collocamento personalizzato e definiamo il percorso di inclusione in base all’organizzazione aziendale”.
Pertanto, le attività previste dallo Sportello Lavoro per garantire l’orientamento e il collocamento delle persone con disabilità riguardano la valutazione delle competenze, l’analisi delle mansioni lavorative ipotizzate, il collocamento mirato, il tutoring per la fase iniziale e il coaching per sostenere il consolidamento delle abilità lavorative.
Ma non solo. In collaborazione con i servizi territoriali, lo Sportello propone incontri di sensibilizzazione rivolti al personale dell’azienda ospitante, per facilitare il superamento di pregiudizi sulla disabilità e favorire aspettative realistiche in ambiente di lavoro. In particolare sono allo studio iniziative per promuovere una cultura proattiva della sicurezza dei lavoratori appartenenti alle categorie protette, con la convinzione che un luogo di lavoro accessibile e sicuro per le persone con disabilità sia a maggior ragione più sicuro e accessibile per tutti i dipendenti.
Lo Sportello Lavoro è dedicato esclusivamente a persone con invalidità o disabilità e favorisce l’accesso all’occupazione con un’offerta integrata e personalizzata di servizi, grazie ai fondi del “Sistema Dotale” di Regione Lombardia.