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La chiesa romanica dei Santi Pietro e Paolo, tesoro in fase di ristrutturazione

Il presidente di Cultura Barni: "Questo restauro è iniziato verso la fine di giugno 2023 e dovrà finire inderogabilmente il 31 dicembre 2025".

La chiesa romanica dei Santi Pietro e Paolo, tesoro in fase di ristrutturazione
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La chiesa romanica dei Santi Pietro e Paolo (sec. X- XI), che domina l’intero abitato di Barni, viene sottoposta a un importante intervento di restauro.

Il racconto del presidente di Cultura Barni

Marco Fioroni, presidente di Cultura Barni, ne è un po’ il custode, coordinando una serie di volontari, preposti alle visite guidate che hanno punteggiato tanti sabati e molte domeniche.

Il restauro quando è iniziato e quando, presumibilmente, terminerà? E che cosa riguarda?
"Questo restauro è iniziato verso la fine di giugno 2023 e dovrà finire inderogabilmente il 31 dicembre 2025. Riguarda gli affreschi che si trovano all’interno della chiesa ed un affresco che si trova nella lunetta superiore, all’ingresso, sulla facciata esterna. L’intervento è finalizzato alla loro salvaguardia. Si tratta del secondo lotto di restauro. Precedentemente, si era intervenuti sulla copertura e dotazione di canali che hanno impedito alle acque meteoriche, ogni volta che pioveva, di cadere ai piedi delle murature e di essere poi assorbite, danneggiando gli affreschi. Il costo di questo primo intervento di restauro fu di 145 mila euro".

Qual è l’importo finanziato per questo secondo restauro?
"150 mila euro. 120 mila finanziati dalla Regione e provenienti dal Pnrr. La condizione posta dalla Regione per avere il finanziamento, è che vengano eseguiti lavori per 150 mila. A Cultura Barni, il compito di trovare 30 milioni, attraverso una serie di attività. Il primo passo è stato installare un inibitore di risalita capillare, che impedisce alle murature e quindi agli affreschi di essere raggiunte dall’acqua, assorbita dalle murature dell’edificio".

Nelle visite guidate sinora effettuate, qual è stata la sensazione maggiormente espressa dai visitatori? Qual è stato il sentimento dominante?
"Indubbiamente il compiacimento per ciò che questa chiesa esprime, per gli affreschi che si vedono, per il campanile e l’abside romanici, per il fatto che sia dotata delle campane originali. Esclusivo, poi, è l’affresco di San Lucio, protettore dei lattai e pecorai. Quella presente qui a Barni, è una delle sue poche raffigurazioni".

Quando il restauro sarà completato, possiamo dire che un patrimonio storico, artistico e spirituale sarà restituito alla comunità?
"Certo, sicuramente. Occorre dire però che, da alcuni assaggi eseguiti, si vede che al di sotto degli intonaci di altre parti della Chiesa, vi sono ulteriori affreschi. Quindi, finito questo, non avremo completato ancora il restauro, ma dovremo eseguire un altro intervento. Possiamo, però, affermare che la restituzione di un patrimonio di inestimabile valore, storico, artistico e spirituale, alla comunità di Barni, avverrà gradualmente".

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