asso

La medicina unisce la famiglia Mansi: dal prozio Manlio al giovane Filippo

Una lunga tradizione: prima tutti medici di base, ora c’è anche un dottore dello sport.

La medicina unisce la famiglia Mansi: dal prozio Manlio al giovane Filippo
Pubblicato:

Una lunga dinastia di medici: è questo il fil rouge che lega la famiglia Mansi sin dal 1920.

Medici di base da Arosio ad Asso

Il primo fu Manlio De Girolami, medico condotto ad Arosio appunto dagli anni Venti. Poi Marcello Mansi, che dopo la laurea a Napoli si trasferì nel 1949 ad Arosio proprio per aiutare lo zio Manlio nello svolgimento della professione di medico di base. E lì rimase fino al 1993, quando all’età di 70 anni decise che era giunto il momento di andare in pensione.

Ma non solo, perché la passione per questo lavoro venne trasmessa da Marcello ai suoi due figli: Massimo e Gianluigi. Ed è proprio Massimo, residente ad Asso, ad aver raggiunto la meritata pensione nei giorni scorsi all’età di 63 anni. "Sono cresciuto con i pazienti che suonavano al citofono a qualsiasi ora - spiega il medico - Sono stato immerso in quest’ambito fin da bambino. Sono stato per ben 38 anni ad Arosio e quindi ho creato un bel rapporto con i pazienti. Sono dispiaciuto, a livello umano, di lasciare la professione. Ma sicuramente il lavoro non mancherà".

Meritata pensione per Massimo Mansi

Massimo, infatti, in realtà è anche dermatologo e non abbandonerà questa professione. "Proseguirò la mia attività a Erba e Milano, quindi ho comunque le giornate piene. Anche perché dopo il Covid era aumentato notevolmente il carico di lavoro come medico di base, a livello di numero di pazienti e burocrazia. Se ora dovessi riuscire ad avere più tempo, vorrei dedicarmi alle mie nipotine di 5 e 10 anni".

Tornando alla dinastia, come detto anche il fratello di Massimo è medico: di base per un periodo, poi però ha proseguito come psichiatra. Ma non solo perché anche il figlio di Massimo, Filippo, è medico dello sport e la figlia di Gianluigi, Marta, è internista ospedaliera.

Filippo Mansi è medico, ma dello sport

Come mai Filippo non ha seguito le orme del padre? "Volevo fare medicina dello sport fin da piccolo per lavorare in ambito sportivo. Questa professione, poi, unisce i lavori di mamma e papà, lei è insegnante di educazione fisica. Ho lavorato per un periodo come sostituto medico di base in giro per la provincia. Ad Arosio è stata una bella esperienza perché ho avuto possibilità di sentire tante storie su mio nonno. Non voglio fare il medico di base perché ho capito ancora di più durante l’università che la mia strada era la medicina dello sport, mi è comunque piaciuto fare le sostituzioni. Chissà poi in futuro...".

Seguici sui nostri canali