Politica

La mozione su Gaza divide il Consiglio comunale

"Non c’è politica qui: la pace non ha schieramenti", ha dichiarato il sindaco Stefano Tomaselli

La mozione su Gaza divide il Consiglio comunale

Il Comune di Figino Serenza prende posizione sulla guerra a Gaza. Lo ha fatto con una mozione discussa in consiglio comunale e votata dalla sola maggioranza.

La mozione

Il documento presentato – intitolato “Gaza – Palestina libera” – è una presa di posizione netta: si condannano le violenze di Hamas del 7 ottobre, ma si denuncia anche “una catastrofe umanitaria e un massacro” in corso nella Striscia di Gaza, con cifre impressionanti: oltre 65mila morti, di cui più di 20mila bambini, città rase al suolo, carestia diffusa e ospedali colpiti. Fonti citate nella mozione: 20 Ong presenti sul campo e un recente rapporto della Commissione Onu.
Con questa mozione, il Comune si impegna a promuovere, anche localmente, una cultura di pace, sostenere progetti umanitari, chiedere il cessate il fuoco, mantenere esposta la bandiera della Pace sul municipio e sollecitare l’Unione Europea a isolare politicamente il governo Netanyahu. Spiega il sindaco Stefano Tomaselli:

“È una mozione approfondita, ben argomentata. Condanna Hamas, ma anche la  la catastrofe umanitaria e il massacro in atto nella Striscia di Gaza, chiedendo atti concreti per difendere i diritti umani e l’infanzia. Non c’è politica qui: la pace non ha schieramenti”.

L’astensione della minoranza

In sede di Consiglio, la minoranza si è astenuta. A spiegare le motivazioni è il capogruppo Matteo Mauri:

“Condanniamo ogni guerra e violenza, ma questa è una situazione complessa. Tra le righe, sembra si inneggi alla formazione di uno Stato della Palestina, ma oggi mancano interlocutori chiari e affidabili: nel lungo termine, riconoscere uno Stato senza una rappresentanza legittima rischia di aumentare l’instabilità e portare a dittature e altre guerre”.

La replica del primo cittadino

Il parere del sindaco è differente:

“Nella mozione non si parla del riconoscimento dello Stato di Palestina. Si parla di diritti, di protezione dei civili, di pace. La minoranza si è astenuta, portando motivazioni fuori tema rispetto al contenuto reale della proposta – e, per concludere, vuole riportare al tema centrale – Auspico che tante azioni, anche se piccole, possano contribuire ad alimentare le tante voci che già si sono alzate, in modo che tutte, insieme, diventino un grido di Pace che possa essere sentito e finalmente ascoltato”.