La primaria di Villa saluta quattro insegnanti
Le parole delle neo pensionate
È tempo di saluti per i bambini e le bambine della scuola primaria di Villa Romanò di Inverigo: ad andare in pensione quest’anno saranno ben 4 insegnanti.
Cinzia Agrati, Margherita Mondella, Carolina Perboni e Maria Luisa Redaelli sono le 4 maestre che a settembre non torneranno sui banchi di scuola.
Le parole di Cinzia
Commenta così il pensionamento Cinzia Agrati:
«Vado in pensione dopo 42 anni di insegnamento, quasi tutti a Villa, dove ho insegnato per circa 38 anni. Mi sono sempre trovata benissimo. Se potessi schiaccerei il tasto rewind e ricomincerei tutto da capo. Andare a scuola è un divertimento ormai per me e mi spiace lasciare, soprattutto perché quest’anno avevo una classe prima e mi dispiace non portare i miei alunni fino alla quinta, ma so che è giusto lasciare il posto alle nuove leve. Villa è un posto tranquillo: siamo come una grande famiglia. Qui ho trovato ottime colleghe con le quali lavoro bene ormai da un sacco di anni».
Il racconto di Margherita
Margherita Mondella invece va in pensione dopo 33 anni di scuola ed è al plesso di Villa dal 2006:
«I miei primi 5 anni di insegnamento e i miei ultimi 5 anni li ho trascorsi come insegnante di sostegno. Sono contenta di andare in pensione, ma sono anche dispiaciuta di lasciare i bambini perché da loro ho imparato tanto e ho continuato a imparare fino alla fine. I bambini sono quelli che mi mancheranno di più: con loro riuscivo a stabilire una relazione non solo docente-alunno, ma anche interpersonale. Il fallimento, quando non riuscivano a raggiungere un obbiettivo, non era loro, ma mio, perché significava che non ero stata in grado di trovare la chiave per far superare loro gli ostacoli. Per diventare insegnante ho dovuto lottare: contro i miei perché non volevano che continuassi a studiare e anche contro l’ambiente in cui vivevo e nel quale nonostante corsi e concorsi non riuscivo ad ottenere un posto. A 33 anni con 3 figli mi sono trasferita al nord per poter lavorare e dopo 3 anni sono diventata titolare. Ho amato veramente la scuola e siccome sapevo di non sapere mi è sempre rimasta la voglia di mettermi in gioco»
Carolina, in pensione dopo 42 anni di insegnamento
Commenta così Carolina Perboni:
«Insegnare è stata un’esperienza indimenticabile e indelebile, rimane una cosa dentro, un’emozione particolare, 42 anni sono volati. È stato solo un piacere lavorare con i bambini. Poi è andata così velocemente. Sono contenta perché spero di aver fatto il mio lavoro in maniera corretta e di aver lasciato soprattutto qualcosa nei miei bambini. Ci ho messo entusiasmo ed energia. Certo, siamo umani e chiaramente qualche errore lo avrò fatto. Ma sono contenta di aver raggiunto questo traguardo. Una cosa bella del mio lavoro è trovare un mio ex-allievo diventato adulto: se ti riconoscono e salutano dopo tanti anni presumo che sia perché si è lasciato una traccia positiva – racconta Carolina – Ora farò qualche viaggio con mio marito. Poi vorrei dedicarmi al volontariato: mi piacerebbe trovare un ospedale dove fare attività con i bambini, ma non so se è fattibile. Di certo però non starò a casa a pulire, ma farò qualcosa per il sociale».
Maria Luisa lascia dopo 39 anni alla scuola di Villa
Maria Luisa Redaelli è l’ultima della 4 insegnanti ad andare in pensione, dopo 39 anni passati alla scuola di Villa Romanò:
«Appena uscita dalle magistrali sono entrata subito in ruolo, non ho avuto anni di precariato e ho avuto quasi subito la sede definitiva. Sono dispiaciuta di andare in pensione: è un momento un po’ triste. E’ stato il lavoro che ho scelto e che ho sempre svolto nel miglior modo possibile. Abbandonare i bambini è difficile: si costruiscono delle relazioni e dei legami, quindi troncare questi legami è difficile. Sia quelli con i bambini che con colleghi, ma è giusto lasciare il posto ai giovani. Arrivata alla scuola di Villa ho trovato un gruppo di colleghi che mi hanno supportato nei primi anni e mi hanno fatto capire cosa voleva dire la scuola per loro: far trovare i bambini a loro agio e cercare di accogliere ognuno di loro per quello che è, con limiti e potenzialità e aiutarli sempre a migliorare. Ho imparato tutto ciò dai colleghi e ho sempre portato avanti questa idea. Ricordo con tanto affetto tutti gli alunni e tutti i colleghi che sono passati. Non posso far altro che ringraziare i colleghi, ma anche i dirigenti scolastici, tutto il personale di segreteria, i collaboratori scolastici e anche le famiglie di tutti gli alunni che ho avuto. Ringrazio anche le Amministrazioni che hanno sempre avuto un occhio di riguardo per la scuola. Non penso di abbandonare completamente la scuola: a livello di volontaria una mano potrò darla, poi darò un po’ più di tempo alla mia famiglia e alla casa e, se la salute mi supporterà, penso di dare una mano anche in altri campi di volontariato».