La storia

La scelta di Margherita: sì al basket in carrozzina

La ragazzina di 10 anni, nonostante sia normodotata, gioca in Briantea84

La scelta di Margherita: sì al basket in carrozzina
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Approcciarsi a uno sport paralimpico nonostante si sia normodotati. Innamorarsene e praticarlo con passione e continuità. Una scelta anticonvenzionale, controcorrente, ma una scelta bellissima, rappresentativa di uno dei più alti ideali dello sport: l’uguaglianza.

A compiere questa scelta è stata Margherita Contrastini, ragazzina di 10 anni residente a Milano che, pur essendo normodotata, ha deciso di praticare il basket in carrozzina e due domeniche fa, per la prima giornata di campionato Uisp, ha fatto il suo esordio con la maglia della Briantea84.

Dalla Bebe Vio Academy alla Briantea84

"È nato tutto perché Margherita, tramite un suo compagno di scuola con disabilità, si è avvicinata al calcio da seduti della Bebe Vio Academy - racconta il papà Giorgio - Si era appassionata e voleva continuare, ma l’Academy ha un ricambio continuo di partecipanti, questo per farsi conoscere il più possibile, e quindi abbiamo cercato un’alternativa".

E l’alternativa risponde al nome di Briantea84, dove Margherita è passata dal calcio al basket in carrozzina.

"Non c’è un motivo preciso per cui mi piace così tanto questo sport - ha raccontato Margherita stessa - Mi piace in generale. È una di quelle cose che ti piacciono e non sai perché".

Una passione che non si cura nemmeno della distanza, e soprattutto del traffico, tra Milano e Meda.

"La distanza non è un problema - ha continuato il padre - È un bel pezzo ma all’inizio era talmente entusiasta di poter far parte della squadra che non ci siamo mai posti dei dubbi".

L'esordio

L’esperienza di Margherita in Briantea è iniziata solamente a settembre. Da quel momento a oggi pochi allenamenti, ma un inserimento davvero ottimo nel gruppo squadra guidato da coach Marco Tomba che proprio due domeniche fa, un po’ a sorpresa, ha concesso a Margherita il suo esordio nel campionato Uisp, nel quale la Briantea scende in campo con la squadra giovanile, mentre le avversarie danno spazio alle loro squadre senior. Pochi secondi di gioco per lei, ma tanta intensità e anche il rischio di un canestro.

"Ero molto agitata solo per la convocazione - ha detto Margherita - e non pensavo al fatto di poter giocare, non me lo ero immaginato. È stato bello, anche se per poco, ma era anche la mia prima partita quindi va benissimo così. Anche perché ero sempre in agitazione e non sapevo se stavo facendo bene", conclude ridendo.

Insomma, consapevolezza e tanta voglia di far parte del gruppo, al di là del minutaggio, al di là della partita. Un approccio elogiabile, così come lo è quello verso il miglioramento.

"Spero di diventare sempre più brava e spero di migliorare lasciando da parte l’agitazione quando scendo in campo - ha concluso - Vado spesso a vedere la prima squadra, sono velocissimi e qualche volta perdo di vista il pallone. Tra tutti quello che mi piace di più è Carossino, semplicemente perché mi sembra il più bravo".

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