La secondaria saluta le prof Aumenta e Mazzocchi
Momento di festa con colleghi e collaboratori scolastici

La secondaria saluta le insegnanti Caterina Aumenta e Donatella Mazzocchi: andranno in pensione dal 1° settembre. Il Comprensivo di Merone saluta le storiche docenti rispettivamente di religione e di educazione motoria, che hanno terminato la loro carriera lavorativa e si preparano al meritato pensionamento.
Festa per le storiche insegnanti
In particolare, la professoressa Aumenta, alzatese, è conosciuta e benvoluta dai tanti studenti delle secondarie di Alzate e Lurago, dove ha insegnato per lungo tempo (ad Alzate è rimasta dal 1990 al 2020), oltre che dagli alunni di Merone, scuola in cui insegna dal 2005. Per l’occasione, l’insegnante ha salutato i colleghi della secondaria di Lurago e di Merone dove ha lavorato negli ultimi anni con due momenti di festa in compagnia di colleghi, dei dirigenti scolastici Giuseppe Angelo Proserpio e Daniela Pilar Risina e personale dell’istituto. «In questi anni, tra i Comprensivi di Lurago e Merone non ho mai fatto differenza: ho sempre cercato di dare il massimo in entrambe le scuole, senza sottovalutare nessuna delle due. Grazie per questo cammino insieme - ha esordito Aumenta - Ciò che mi mancherà di più sono i ragazzi: sono stati la materia portante, sono stati tutto. Mi hanno dato gioia, carica, mi hanno fatto superare anche il divario generazionale. Stando con loro c’è vita, gioia, amore e speranza. Continuerò la mia attività, magari con il volontariato, ma sicuramente non li lascerò. Con il pensionamento conto di dedicare più tempo alla famiglia e alle mie passioni: il giardinaggio, il volontariato, e potrò dare più attenzione anche a me stessa».
Aumenta ha poi dedicato un affettuoso ringraziamento ai colleghi di entrambe le scuole. «Perché amo e ho amato la scuola? Come aveva affermato papa Francesco all’incontro con gli insegnanti, anche io ho l’immagine della mia prima maestra che mi ha preso a 6 anni e non l’ho mai dimenticata. Amo la scuola, perché quella donna mi ha insegnato ad amarla con le gare sulle tabelline, sui monti, sulle città e le filastrocche per imparare i fiumi... Amo la scuola perché è sinonimo di apertura alla realtà. Ma se uno ha imparato a imparare, questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà! Questo lo insegnava anche un grande educatore italiano, che era un prete: don Lorenzo Milani. Quando ho iniziato a insegnare in questo istituto, non pensavo certo a questo momento, ero presa dal ricambiare la calorosa accoglienza e la tanta benevolenza che avevo ricevuto con la partecipazione a ogni iniziativa scolastica e di formazione. Lascio il lavoro contenta di poter avere tutto il tempo per me, per i miei cari, per le mie passioni e il mio volontariato. L’idea di non dover più rispettare orari e scadenze, le riunioni pomeridiane, gli incontri scuola-famiglia per ora mi rendono felice, ma l’insegnamento mi è sempre piaciuto e mi piace ancora! Mi mancherà! Sono stata così bene in questo istituto che mai ho neppure pensato che in un’altra sede avrei potuto trovare migliori condizioni di lavoro, a parte un periodo molto difficile che comunque mi è servito per affrontare la sfida, come diceva Madre Teresa: “la vita è una lotta, affrontala!” Piacevolmente sono venuta a scuola sempre senza rincrescimento (anzi sempre mezz’ora prima dell’orario scolastico!) sapendo di trovare un clima di lavoro disteso e collaborativo. Certo non sono mancati i momenti di demotivazione e di sfiducia. Ad esempio, gli adempimenti di fine anno, scrutini, lo svolgimento degli esami di stato (ogni anno esami con 6 classi terze!) Sempre con tanta serenità e tanto amore, tutto ciò facente parte della mia missione, si perché come tutti voi sapete che questo non è solo un lavoro ma una missione. Per fortuna l’ambiente coinvolgente, stimolante e propositivo che caratterizza questa scuola, ha reso le problematiche meno impegnative e gravose. Sono comunque sicura che nel ripercorrere i decenni lavorativi trascorsi in questo istituto, la mia mente, evocherebbe soltanto bei ricordi e anni sereni da farmi venire il “magone da distacco”. Amatissimi colleghi, non smettete di insegnare ai ragazzi “la Vostra morale e la Vostra cultura” fateli crescere con il Vostro sapere e formateli con la Vostra saggezza; essi saranno quello che hanno appreso. Ringrazio l’attuale Dirigente e tutti coloro che l’hanno preceduta durante il mio servizio, per avermi guidato e rassicurato nello svolgimento del mio impegnativo compito. Grazie di cuore! Grazie a tutti i collaboratori del Ds per la comprensione, la disponibilità e la sensibilità che hanno sempre mostrato nei miei riguardi. Ringrazio il Dsga, il personale di segreteria i, collaboratori scolastici. Un grazie ai miei “tanti studenti” che ogni giorno mi hanno messo alla prova, mi hanno valutato e trasmesso un po’ di “nuovo pensiero”. Senza di loro il divario di idee e di cultura con le nuove generazioni sarebbe stato certamente più ampio. Infine ringrazio voi colleghi, per avermi, con la vostra simpatia, il vostro affetto e la vostra generosità, reso piacevolmente indimenticabili tanti anni di lavoro in questa scuola. E ancor di più, grazie per non avermi mai fatto mancare la vostra solidarietà e leale collaborazione! A volte mi chiedo, di fronte a tutto ciò che Dio fa per noi, "Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato? Ciò che Dio chiede semplicemente è... gratitudine. Spero di aver lasciato una piccola traccia del mio cammino. Dopo aver ringraziato tutti voi mi rivolgo a colui dal quale tutto ha origine... Grazie Dio».
(Nella foto da sinistra le insegnanti Aumenta e Mazzocchi e la dirigente Risina)