La storia di Paola e Luciana: una mamma e una figlia posano seminude contro il tumore al seno
Luciana e Paola, due sguardi, due volti, lo stesso tumore. Due generazioni, madre e figlia vicine.
Un abbraccio, pelle contro pelle, senza paura di essere. Di apparire. Le ferite, del corpo e dell’anima, messe a nudo in un ritratto dalle tenui linee bianche e nere. Luciana e Paola, due sguardi, due volti, lo stesso tumore. Due generazioni, madre e figlia vicine.
La storia di Paola e Luciana: una mamma e una figlia posano seminude contro il tumore al seno
Si sono fatte fotografare così, Paola Rusconi, 58 anni, imprenditrice, volontaria della Croce rossa da quasi quattro decadi, e sua mamma Luciana, 92 anni. Loro sono tra i 22 volti della campagna di sensibilizzazione sulla prevenzione al tumore al seno lanciata dall’associazione "IMperfect22", a sostegno della Fondazione Ieo-Monzino. Un’opera di street art lungo il muro di via Ventimiglia a Milano, realizzata dall’artista visuale Yuri Catania.
Lì sono stati ritratti i corpi seminudi di donne che hanno vissuto un’esperienza oncologica. Cicatrici evidenziate dalle stesse protagoniste con l’oro, come vuole l’antica arte del kintsugi, tecnica utilizzata per riparare ceramiche rotte. E lì, nel capoluogo meneghino, era presente anche Paola. La sua forza. La forza di Luciana.
"Mia mamma aveva un negozio sulla Varesina, vendeva macchine da cucire - racconta - Quarantotto anni fa è stata operata dal professor Umberto Veronesi per un tumore maligno al seno: una delle sue ultime pazienti. Ha subìto una mastectomia senza ricostruzione. Ricordo ancora quei momenti, avevo 10 anni: è stato un trauma che sono riuscita a elaborare solo successivamente. Mi chiedevo solo quanto avrebbe potuto vivere ancora".
Due donne tenaci
Luciana, spirito e forza. Positiva, sempre. Ha combattuto e vinto. Ora, mettendo a nudo la profonda cicatrice dove prima c’era il suo seno destro.
"Non si può scegliere la malattia, ma si può decidere con quale spirito affrontarla ed è quello che mia madre mi ha insegnato. Si vive un cambio radicale e si riesce ad avere una consapevolezza nuova della vita. Io l’ho capito nel 2018".
L’anno in cui, per Paola, tutto cambia.
"Stavo per disdire la visita calendarizzata a causa di impegni di lavoro ma l’assistente mi ha redarguito: “I controlli sono una cosa seria”. Così sono andata all’ospedale. Mentre aspettavo, insieme ad altre pazienti, si parlava di come il tumore al seno colpisca una donna su sette. Poi, ho effettuato la visita e mi è stato detto che c’era un nodulo da trattare: quel giorno sono stata io la prescelta. Al momento ti crolla il mondo addosso. Sono andata a casa, ho abbracciato la mamma e le ho detto: “Ora tocca a me”. Lei mi ha rincuorato e mi ha ricordato che c’era passata anche lei, che la vita è fatta anche di strette curve e bisogna saperle affrontare".
L'intervento
Quindici giorni dopo l’operazione eseguita dal chirurgo Pietro Caldarella, vicedirettore della divisione di Senologia dell’ospedale Ieo. La mastectomia al seno sinistro e l’immediata ricostruzione.
"Il dottor Caldarella mette amore e dedizione assoluta nella sua professione. E’ un grande medico, sensibile ed empatico, e lo si nota anche dal suo desiderio di mettersi in gioco con “IMperfect”. Io e la mamma siamo onorate di aver partecipato a questo importante progetto che ha un significato profondo. Per chi l’ha seguito, sa quanto tempo, sacrificio e quanto coraggio è servito nel metterci in gioco con i nostri corpi imperfetti, ma che portano la bellezza dentro e fuori su un muro. Una street art da record, unica al mondo, ideata da Giulia Ruggeri, da Caldarella e dal fotografo Catania. L’evento si è svolto a Milano in via Ventimiglia, a Porta Genova. Siamo 21 donne e un uomo magicamente ritratti: raccontiamo le nostre storie di sofferenza, di rinascita e di speranza. Per far capire quanto sia importante la prevenzione e per sostenere la ricerca a favore della Fondazione Ieo-Monzino. Questa è la missione di "IMperfect": invita a un viaggio interiore attraverso il kintsugi, antica arte giapponese che utilizza l’oro per riparare la ceramica rotta. Oro, il colore di ciò che è più prezioso, come lo sono le nostre ferite".
Paola prosegue:
"Amiamo la vita sempre e facciamo tesoro anche dei momenti bui. Siamo donne e il nostro privilegio è di poter rinascere più volte. Voglio invitare tutti a fare una passeggiata davanti al muro e osservare qualcosa di veramente unico e speciale, dal significato profondo".