L'Arcivescovo Delpini in visita a Cucciago
Si conclude così il ciclo di eventi proposti per questo 2023 dal Centro Culturale Luigi Padovese, con un ultimo appuntamento di successo, dalla numerosa e sentita partecipazione

In occasione del 13° anniversario della morte di monsignor Luigi Padovese, frate cappuccino e vescovo in Anatolia, originario del comune canturino e ucciso a Iskenderun nel 2010, è stata celebrata la santa messa dall’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, in visita a Cucciago questo 1° giugno per ricordare insieme ai tanti fedeli presenti questo storico missionario.
L'Arcivescovo Delpini in visita a Cucciago
Si conclude così il ciclo di eventi proposti per questo 2023 dal Centro Culturale Luigi Padovese, con un ultimo appuntamento di successo, dalla numerosa e sentita partecipazione: un’occasione per ricordare la sua vita, spesa a servizio del dialogo interreligioso e della convivenza pacifica tra i popoli.
"Il tema della presenza dei cristiani in Medio Oriente diventa sempre più drammatico, ma nonostante le condizioni sembrino inospitali, rimaniamo - afferma durante l'omelia monsignor Mario Delpini - La presenza della Chiesa in paesi come la Turchia non è gloriosa né clamorosa, non si impone con la sua potenza, ma è un piccolo seme che si deve difendere, perchè ci sia ancora speranza per l’umanità".
Così come diceva anche Monsignor Padovese:
"Non bisogna mollare per non perdere l'ultima chiesa rimasta".
A seguire si è tenuto un aperitivo nel Centro Parrocchiale Sant'Arialdo in compagnia dell'arcivescovo, per un momento di convivialità a chiusura di questo anno ricco di proposte.
Le offerte raccolte durante la santa messa e la restante serata verranno poi devolute a favore della ricostruzione della Cattedrale di Iskenderun, sede episcopale di Monsignor Luigi Padovese, distrutta dal recente terremoto in Turchia.
"Il costante ricordo ci aiuta a tener vive parole di generosità - conclude infine - Auguro a tutti i ragazzi di seguire la loro vocazione, prendendo esempio dalla fede delle persone che qui, nella terra di Sant’Arialdo, hanno portato avanti la storia della nostra Chiesa".