canottaggio

L'argento olimpico Gabriel Soares accolto da bambini e atleti

Il vicecampione di Parigi 2024 è tornato a Civenna, dove è cresciuto, e alla Canottieri di Bellagio dove ha iniziato la sua carriera agonistica.

L'argento olimpico Gabriel Soares accolto da bambini e atleti
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Gabriel Soares, argento olimpico nel doppio di canottaggio a Parigi 2024, lo scorso fine settimana è rientrato a Bellagio per incontrare i bambini del camp estivo e i piccoli canottieri.

Tornato dov'è cresciuto

"Tornare dove sono cresciuto ed essere stato accolto da bambini e giovani atleti è stata un’emozione unica".

Non nasconde la gioia per l’incontro coi tanti piccoli ammiratori Gabriel Soares: il professionista della Marina Militare è stato accolto dapprima dai piccoli del camp estivo della Polisportiva Alta Vallassina al centro sportivo di Civenna, poi si è spostato alla Canottieri a San Giovanni dove è stato ricevuto dalla società sportiva e dal sindaco Angelo Barindelli insieme alle "vecchie glorie" del canottaggio bellagino.

Medaglie mondiali che sono state per Gabriel un esempio, un’ispirazione e che pochi giorni fa lo hanno accolto come la prima medaglia olimpica della storia di Bellagio. Prima di lui, era stato un sogno solo sfiorato.

"Alla Canottieri ho ritrovato i grandi atleti e gli allenatori che hanno scritto la storia del canottaggio non solo a Bellagio ma a livello italiano - spiega Gabriel - Igor Pescialli e Alberto Belgeri, Daniele Gilardoni, Elisabetta e Franco Sancassani: tutti campioni che erano un esempio per me, li ammiravo quando li vedevo alla Canottieri in paese".

E ora il campione è lui, Gabriel, accolto da tantissimi ragazzini che dopo un momento iniziale di timidezza gli hanno rivolto diverse domande. "Sono sceso al centro sportivo con molta emozione, avendo trascorso lì la mia infanzia - ci racconta - Ho rivisto le stradine in cui sfrecciavo in bicicletta insieme al mio migliore amico, le scuole che ho frequentato e il campo dove giocavo. Sono sempre stato iperattivo, non stavo mai fermo: a 13 anni Enrico Mooney mi ha portato nella società Us Bellagina, era lui che mi portava agli allenamenti e riportava a casa a Civenna. E pensare che all’inizio avevo paura di uscire in barca, un giorno mi sono rifiutato di andare ad allenarmi ed Enrico sollecitato da mia mamma Silvana è venuto a prendermi a casa convincendomi a provarci. Lui aveva visto in me del talento, ha sempre creduto in me ed effettivamente ricordo che la prima volta che sono uscito a remare il lago era piatto, perfetto. Da lì non ho più smesso".

L'intervista integrale sul Giornale di Erba da sabato 7 settembre 2024 in edicola
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