Per l’inizio dell’Avvento il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, ha presieduto la messa nella cattedrale.
L’Avvento
Come da tradizione, domenica 30 novembre erano presenti dipendenti e volontari dell’Ente Basilica Cattedrale, ai quali il cardinale ha espresso il proprio ringraziamento per il tempo, le competenze e il cuore messi a servizio di quella che è la chiesa madre della diocesi. In un breve saluto introduttivo, è stato ricordato che, il 27 novembre di nove anni fa, il vescovo Cantoni faceva il suo ingresso come pastore alla guida della Chiesa di Como. A ricordare quel momento, la casula indossata dal cardinale, la stessa di quel pomeriggio del 2016. Al termine, il cardinale ha idealmente inaugurato la mostra fotografica allestita, a cura dell’associazione Iubilantes, in fondo al duomo e dedicata alla Via Francigena Renana. L’esposizione sarà visitabile per tutto il tempo di Avvento e di Natale.l’omelia del Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni.
L’omelia del cardinale
“Con questa prima domenica di Avvento entriamo in un tempo nuovo – le parole del cardinale Cantoni – Incomincia una nuova stagione di grazia, che ci dispone a un rinnovato incontro con il Signore, richiamandoci la meta nella quale siamo destinati per il possesso della piena felicità. Tutti gli uomini bramano vivere felici, fine ultimo a cui tendono le azioni umane, ma non dimentichiamo che Dio solo sazia in pienezza la profonda sete di verità e di amore, a cui ogni uomo aspira ardentemente (ci insegna San Tommaso). La nostra vera felicità non si trova infatti nella ricchezza o nel benessere, nella gloria umana o nel potere, né in alcuna creatura, ma in Dio solo, sorgente di ogni bene e di ogni amore”.
Andare oltre il presente
“La liturgia di questo primo tempo di Avvento ci dispone a concentrarci sulla possibilità di andare oltre il presente, per proiettarci verso il futuro, quando il Signore Gesù tornerà nella gloria, per condurci verso la vita definitiva, la dimora eterna a cui siamo destinati, fino a godere la piena comunione con Dio. Là noi riposeremo e vedremo, scrive Sant’Agostino. Vedremo e ameremo, ameremo e loderemo. Ecco ciò che alla fine sarà, senza fine. E quale altro fine abbiamo, se non di giungere al regno che non avrà fine? Come qualunque viaggio ha bisogno di una meta, così il cammino di Avvento ci permette di puntare verso l’obiettivo giusto, ci insegna a non deviare. Cristo ci apre la strada verso la pienezza della comunione con Dio e tra di noi. A ciascuno il compito di percorrerla, chiamati a vivere eternamente con Lui nella gioia del Regno, che già fin d’ora possiamo pregustare”.
Cosa significa salvezza?
Purtroppo, l’uomo di oggi non è più abituato a pensare all’aldilà, distratto da tante occupazioni. Si accontenta facilmente dell’oggi, del ripetitivo e non sa andare oltre le cose che passano. Abbiamo perso il significato del termine “salvezza” ed è difficile spiegare che cosa questo termine sottende. La nostra società vorrebbe convincerci che l’uomo basta da sé e non ha bisogno di un salvatore che lo liberi, lo redima e lo salvi. Noi crediamo che Cristo è venuto tra noi e ci ha donato, con il Battesimo, non solo la liberazione dal peccato originale, ma anche la possibilità di una vita pienamente riconciliata con Dio, con noi stessi e con gli altri. Cristo Gesù ci offre l’opportunità di vivere da veri figli di Dio e da veri fratelli tra noi, così da poter esprimere già in questo mondo, con il nostro modo di essere e di agire, quasi anticipandolo, il mondo futuro, dove godremo la pienezza dell’amore, della verità, della bellezza, della gioia. La nostra patria definitiva è quella del Cielo, dove, al di là della morte, vedremo Dio faccia a faccia, in piena comunione con Lui e con i suoi amici, i santi che lo lodano e gli danno gloria. Teniamo fisso lo sguardo sul Signore Gesù, per accoglierlo mentre viene per portarci con sé nella gloria definitiva della vita eterna. Ecco perché caratteristica specifica dell’Avvento è la vigilanza, unita alla sobrietà. Fate attenzione, vegliate, ci ha detto il Vangelo di oggi. Non distraetevi, non perdetevi in tanti rivoli, ma concentratevi attendendo ardentemente il Signore, che viene tra noi per condurci con sé, e ci insegna a condividere la pienezza della gioia e della pace, i suoi beni messianici”.