"Le proposte in campo", riflessioni con Giuseppe Guzzetti
Incontro con il senatore e presidente di Fondazione Cariplo.
Appuntamento lo scorso venerdì, 16 settembre, al NoiVoiLoro di Erba.
"Quale futuro vogliamo?". Il ruolo del Terzo settore dopo la riforma
Si è tenuto lo scorso 16 settembre un incontro con Giuseppe Guzzetti, già senatore e presidente di Fondazione Cariplo, alla sede di NoiVoiLoro di Erba. L’evento è stato introdotto con i saluti iniziali di Luigi Colzani, presidente del Csv Insubria.
Guzzetti – iscritto al Partito Democratico dall’avvio della segreteria di Enrico Letta – durante il suo intervento, ha effettuato un’analisi della situazione politica in vista delle imminenti elezioni del 25 settembre. “Con queste elezioni politiche si compie il processo di crisi della democrazia parlamentare iniziata con Berlusconi, il quale diceva che il Parlamento era una perdita di tempo – racconta Guzzetti – Il PD è l’unico partito che non presenta il nome del leader nel simbolo, l’unico che prova a essere un partito di tutti".
L'analisi sulla democrazia in crisi
La crisi della democrazia – secondo il presidente – è dovuta al sistema elettorale che viene modificato dalle maggioranze parlamentari in base alle proprie esigenze, “il Rosatellum (l’attuale legge elettorale) è peggio dalla legge truffa del 1953, anche a causa del taglio dei Parlamentari. La responsabilità sulla riduzione del numero dei Parlamenti è di Nicola Zingaretti, che ha assecondato i 5 stelle, senza avere la certezza di modificare il sistema di traduzione dei voti in seggi”.
Le critiche agli avversari
Nel corso del suo intervento, Guzzetti non ha risparmiato critiche ai leader del Terzo Polo, Carlo Calenda e Matteo Renzi, colpevoli “di favorire la vittoria della destra e di aver la volontà di far perdere il Partito Democratico”.
Le critiche più dure, però, sono state rivolte a Giorgia Meloni e Matteo Salvini, perché “con loro al Governo la democrazia parlamentare è in pericolo”.
Il Presidente Guzzetti ha concluso il suo intervento ribadendo che l’unico voto utile è quello dato al Partito Democratico e ha affidato ai presenti “il compito di coinvolgere le persone e iniziare una mobilitazione, perché ogni voto è fondamentale e può fare la differenza”.
Intervento della candidata Dem, Patrizia Lissi
Dopo Giuseppe Guzzetti è intervenuta Patrizia Lissi, capogruppo Dem a Como e candidata alle elezioni del 25 settembre.
"Le imminenti elezioni hanno a mio avviso una rilevanza unica, senza precedenti - ha raccontato Lissi - L'Italia, come il resto del mondo, sta uscendo da più di due anni di pandemia, stiamo assistendo da vicino a una guerra sanguinosa, siamo entrati in una grave crisi economica e ambientale. Queste drammatiche condizioni costituiscono una tragica occasione per percepire con più chiarezza quanto il benessere altrui e il nostro siano strettamente interdipendenti e quanto il concetto di stato e di confine sia volatile. Entrare in contatto con le nostre fragilità individuali ha evidenziato l'importanza della funzione dello stato, delle istituzioni e della comunità, che sono chiamati oggi più che mai a svolgere le funzioni sancite nella costituzione, di tutela e di promozione dei diritti di tutti i cittadini (per cittadini intendo tutte le persone presenti sul territorio), tra i quali il diritto di un’assistenza sanitaria gratuita e di qualità. La realtà è molto complessa e le soluzioni da ricercare sono anch'esse complesse e costose, ma non possiamo permetterci oggi di compiere delle scelte che avranno ricadute unicamente verso il breve termine, dobbiamo invece iniziare oggi a segnare la strada per dei cambiamenti a lungo termine, di cui vedremo gli effetti negli anni. Questo a mio avviso è la responsabilità che si deve assumere chiunque ricopra un ruolo politico, istituzionale e civile. Bisogna quindi chiedersi realmente, che mondo vorrei per le generazioni future? Solo in questo modo sarà possibile invertire la rotta in cui ci ritroviamo. Ho letto che tra il 40 e il 50% dei giovani non sa se andrà a votare, ecco questo succede quando la politica si distacca dalla società civile e si concentra sul qui ed ora. Ciò in cui credo fermamente e che cerco di tenere come guida nel mio agire politico è che la strada giusta sia quella verso la costruzione di processi partecipativi e inclusivi che collaborino alla costruzione di una società più sostenibile, lottando contro le disuguaglianze e quindi più sicura, con la consapevolezza che ambiente, società ed economia sono interdipendenti. Il bene comune non può riguardare l'interesse di singole parti politiche o di singoli gruppi ma c'entra con la creazione di una società equa e solidale, nella quale nessuno si senta lasciato indietro e che lavori affinché tutti abbiano gli stessi diritti e le stesse opportunità. Prendersi cura di tutti. Pertanto, credo in una politica fatta di persone, una rete di risorse, parti integrate, stato, istituzioni, terzo settore, persone presenti sul territorio, alleate e coinvolte nel bene comune. Tutti dobbiamo sentirci responsabili, custodi della democrazia con i nostri pensieri e soprattutto con le nostre azioni".
La conclusione di Orsenigo
Ha concluso l’evento – prima dei saluti finali di Colzani – Angelo Orsenigo, consigliere regionale del PD, che ha sottolineato come queste elezioni politiche influenzeranno anche il risultato delle prossime elezioni regionali, in programma per la prossima primavera.