L'opinione

L'ex consigliere Meroni: "Green pass, che gran pasticcio"

Dopo l'entrata in vigore del documento dal 6 agosto.

L'ex consigliere Meroni: "Green pass, che gran pasticcio"
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L'ex consigliere Meroni: "Green pass, che gran pasticcio".

L'ex consigliere Meroni: "Green pass, che gran pasticcio"

L'ex consigliere comunale Renato Meroni ha espresso la sua opinione a proposito dell'entrata in vigore, da venerdì 6 agosto, del Green pass per accedere ai locali pubblici e ai grandi eventi. "Che gran pasticcio e quanta confusione - ha specificato Meroni - Questa storia del green pass è un gran pasticcio, al di là della questione strettamente sanitaria, quella economica è devastante e contraddittoria come paradossale! E' la clamorosa dimostrazione di come una parte della nostra classe politica confonda la teoria con la pratica, perché non basta enunciare un provvedimento, bisogna dimostrarne la sua attuazione e praticità, soprattutto in questo periodo di ferie dove i turisti tornano a fare capolino nelle nostre città, ma probabilmente il caldo agostano ha giocato un altro brutto scherzo alla nostra classe politica!".

Gli effetti

Meroni ha quindi continuato: "Il suo primo effetto, come nelle nobili intenzioni e previsioni dei nostri governanti, sarebbe dovuto essere quello di contenere il virus, che si sarebbe spaventato, e molto, davanti al green, ma credo più mestamente che per ora abbia contenuto le speranze di ripresa degli esercenti e le prenotazioni degli avventori. Confesercenti prevede che le sole attività rappresentate perderebbero 1,5 miliardi di fatturato, mentre bar e ristoranti, solo, si fa per dire, 300 milioni. Bisognerà che gli esercenti siano dotati di lettori di codici QR, ma chi li paga, sarà un ulteriore costo a carico di una categoria già in agonia economica? Credo sia più facile ritenere che ci siano piccoli imprenditori distrutti nel morale da un economia agonizzante da chiusure forzate, imprenditori che non sanno come pagare mutui, fornitori, tasse e gli stipendi dei dipendenti, che ancora una volta verranno lasciati al loro destino e a fare i conti con qualcosa che avrebbero volentieri fatto a meno, al più a loro verrà elargita l'elemosina di un piccolo ristoro, che sa più di umiliazione che di aiuto economico".

I dubbi

"Certo come tutte le cose nuove e poco accettate porta con se tutta una serie di osservazioni e necessità di chiarimenti, non più prorogabili visto che oramai di tempo non ce né più, e che la razionalità e la serietà di ognuno ci porta a rapportarci e a confrontarci non solo dal lato filosofico ma anche da quello pratico. Il Green pass per me è semplicemente stupido e banale, perché serve solo a nascondere agli occhi di tutti l'incapacità del governo ad affrontare seriamente questa pandemia, ed è incredibile che ancora oggi, dopo tutte le vicissitudini vissute, si parli di emergenza sanitaria, forse il sonno non ha portato a più miti consigli, e ne servirà dell'altro, speriamo! Non voglio porre questioni che hanno a che vedere con le nostre libertà, come pure ritengo sbagliato additare come No Vax chi lo contesta, cercando di capirne le ragioni, specie in questo momento, agosto del sol leone".

"No" agli insulti

Meroni ha quindi precisato: "Cosa diversa e da condannare sono gli insulti e le minacce agli esercenti, vittime sacrificali di un sistema che non funziona, ignorante ed arrogante. Dunque dal 6 agosto ecco il nostro bollino lascia passare per andare al ristorante e in altri luoghi al chiuso. Non condivido questa bollatura, anche se mi sforzo di capirne lo scopo e la necessità in questo periodo storico, però il pasticcio all'italiana ancora una volta è servito e a farne le spese sono ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno di un'altra volta, i cittadini. Dunque vado al ristorante, per esempio, devo mostrare il mio green pass e il mio documento, altrimenti non si capisce come si faccia a verificare che quel pass sia effettivamente mio. Ma mi chiedo se ci sarà un agente di Polizia a chiedermelo o chiunque che sia sarà titolato a chiedermi il documento di riconoscimento, e se dovesse essere il cameriere può effettivamente farlo, se così fosse chiunque sarebbe titolato a chiedere i documenti, e la mia privacy? Poi devo mostrare il green pass che sarà verificato con una App, e se lo fotografasse, la mia privacy sarà violata e che rischio posso correre? magari di vedere il mio green pass anche in mani sconosciute? Ma anche altre contraddizioni non mancano di stupire, non tutto il personale di camera è obbligato ad essere vaccinato e ad avere il green pass, cosa davvero curiosa e incomprensibile. È la prima clamorosa contraddizione di questo decreto presentato con tanta enfasi, infatti che non riesco però a capire, è che chi tocca con le mani il cibo, le posate e altro sulla tavola non sia tenuto a dimostrare di essere immune dal virus, e di avere il green pass! Che importanza ha poi che il cameriere non abbia un tampone, è davvero curioso, mi sa di un altro pasticcio! Dal testo del decreto legge bollinato e dalla relazione illustrativa che lo accompagna ci abbiamo capito poco, come è risultata indigesta anche la fretta con la quale sia stato messo a regime, se poi veniamo a sapere che anche il premier con i suoi colleghi al governo non vogliono che a loro venga applicata la stessa norma, come non vogliono venga reso obbligatorio anche la dove la politica, nel palazzo principe della politica, vive ed emana regole che dovrebbero valere per tanti, visto che lor signori si chiamano fuori, la questione green pass diventa ancora di più indigesta e intrigante".

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