La mostra a Cantù

L'iniziativa de La Rete di Emma: quadri in vendita per supportare famiglie con malati oncologici

All'iniziativa hanno partecipato 19 artisti che hanno donato 31 quadri.

L'iniziativa de La Rete di Emma: quadri in vendita per supportare famiglie con malati oncologici
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Lo scorso sabato 19 giugno l'associazione La Rete di Emma, di Giussano, ha inaugurato la mostra "L'arte di Cuore", al Cortile delle Ortensie, in via Matteotti, a Cantù. L'obiettivo è quello di aiutare famiglie con malati oncologici, attraverso un supporto psicologico.

L'iniziativa de La Rete di Emma: quadri in vendita per supportare famiglie con malati oncologici

A curare la mostra è stata Aurélie Fontan che ci ha spiegato: "Tutto è nato nel mese di aprile, quando Linda e Sandro (fondatori dell'associazione, ndr), hanno voluto organizzare un mercatino online per la festa della mamma. Volevo partecipare con un quadro, ma gli oggetti in vendita in quel contesto erano diversi. Allora abbiamo pensato di organizzare un'asta online, per la quale ho raccolto l'adesione di altri artisti. Per fortuna poi ci sono state le riaperture e abbiamo potuto fare una mostra fisica".

In totale hanno partecipato 19 artisti (Stefano Allievi, Silvana Barzaghi, Chiara Belloni, Mauro Calvi, Domenico Caravaggio, Viola De Matteo, Alejandro Fernàndez, Gianluigi Ficchi, Aurélie Fontan, Carlo Guzzi, Misscervello, Liliana Motta "Litta", Giuseppe Orsenigo, Aurelio Porro, Rita Pozzoli, Eliana Prada, Walter Radice, Giovanna Ruggieri) con 31 opere. "A livello espositivo - prosegue Fontan - ho cercato di raggruppare i quadri per stile. Da una parte abbiamo i quadri più astratti, in un altro spazio quelli più espressionisti, poi ci sono quelli paesaggistici".

La mostra sarà aperta fino al 2 luglio. Sarà possibile visitarla dalle 10 alle 12.30, nel pomeriggio dalle 16 alle 19. Sarà invece chiusa il lunedì.

Il progetto

Prende il nome di "Ricomincio da me, mEDMR" ed è stato ideato per pazienti oncologici e le loro famiglie che vengono aiutati con un percorso psicologico con metodo EMDR "Eye Movement Desensitization and Reprocessing". "Al momento abbiamo circa una ventina di attivazioni di questi percorsi e abbiamo raggiunto diverse parti d'Italia, comprese anche Emilia Romagna, Sardegna, Piemonte. Quando si è negli ospedali, si è protetti, una volta fuori, ci si ritrova a non sapere cosa fare - ha continuato Sandro Ungaro - Ricomincio da me, perché anche io l'ho fatto. Mi sono accorto che quando ho iniziato a chiedere aiuto, anche la mia famiglia ha avuto dei vantaggi". La responsabile clinca è la dottoressa Caterina Paturzo, è lei a scegliere lo psicoterapeuta in base alla situazione in cui il paziente si trova.

"In Sardegna ci sono quattro attivazioni e abbiamo anche partecipato ad un bando, all'ospedale di Ematologia di Cagliari, dove c'è una psicoterapeuta che lavora all'interno dell'ospedale e segue i quattro pazienti con il nostro progetto", ha spiegato Linda Bananomi.

Gli organizzatori tengono a ringraziare Paolo Cappelletti che ha messo a disposizione, gratuitamente, lo spazio al Cortile delle Ortensie.

La storia dell'associazione

"La rete di Emma non profit muove i primi passi come comitato nel 2014 e prende il nome da Emma bimba forte e determinata che con il suo carisma riusciva a conquistare tutti formando intorno a sé una rete di persone che ancora oggi la amano incondizionatamente. Emma viene a mancare a soli sette anni dopo aver lottato per cinque anni contro un tumore cerebrale. Perché dal dolore potesse comunque nascere qualcosa di positivo, i suoi genitori Sandro e Linda sostenuti da una rete di amici e conoscenti, hanno deciso di dedicare tempo ed energie per aiutare le strutture sanitarie conosciute nella loro lunga esperienza di malattia: la fondazione IRCCS Istituto neurologico Carlo Besta e la fondazione Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per questo si è costituito il comitato la rete di Emma. Spinti dal sostegno dei volontari e con l’obiettivo di partecipare con altre associazioni di volontariato a progetti con intento sociale di accoglienza del disagio sanitario e psicologico del bambino e della sua famiglia, nell’ ottobre del 2017 si costituisce l’associazione rete di Emma nonprofit" >> QUI IL LINK AL SITO.

Scorri la gallery per vedere alcune delle opere in vendita 

Ad Emma è dedicata una piccola scultura (l'ultima foto nella gallery)."L'artista ha pensato proprio a La Rete di Emma. Ha voluto rappresentare Emma bambina, circondata da tutte le persone che la amano, che stanno facendo tante cose per lei", ha concluso la curatrice della mostra.

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Arianna Sironi

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