Thermos in una mano, vassoio con una pila di bicchieri di plastica nell’altra e il sorriso nascosto dalle mascherine. Nell’andirivieni di cittadini in attesa per la vaccinazione contro il coronavirus, dei medici impegnati a somministrare la prima dose di AstraZeneca e dei volontari della Protezione civile, Giuliana Bianchi, 66 anni, e il marito Luigi Baietti, 70 anni, sono una presenza costante.
L’iniziativa dei due volontari Pro loco ha scaldato i cuori di chi è impegnato nella lotta al Coronavirus
Da mercoledì 31 marzo, ovvero da quando la tensostruttura è stata inaugurata, la loro gentilezza e il loro impegno scaldano i cuori, come il tè caldo preparato con tanto amore che, ogni mattina e ogni pomeriggio, offrono non soltanto agli operatori sanitari, ma anche a chi gestisce la logistica dell’hub di Lurate Caccivio. «Io e mio marito siamo volontari della Pro loco da circa cinque anni – esordisce Giuliana – Ovvero da quando nostro figlio Andrea è stato nominato presidente». Sposati da 46 anni, sono diventati una colonna portante durante le iniziative. Sempre insieme, dietro i fornelli o a dare una preziosa mano nell’allestimento delle manifestazioni organizzate dal sodalizio. Da un mese a questa parte, però, la coppia si è dedicata ad allietare le giornate di chi è in prima fila nella lotta al Covid. «E’ stato molto spontaneo: passiamo tutti i giorni e sistemiamo la sede della Pro loco, che viene usata proprio da medici e infermieri. Inoltre, ci occupiamo di preparare il tè caldo che poi serviamo agli operatori sanitari, agli Alpini, alla Croce rossa e alla Protezione civile». Quattro ore al giorno di lavoro. «Le temperature sono ancora basse ed è un buon modo per contrastare il freddo.
Quando arriverà l’estate sostituiremo il tè con della limonata fresca. I medici (dieci al giorno su cinque linee vaccinali, ndr), fanno davvero tanto: è un modo semplice per ringraziarli». Gli fa eco il marito Luigi: «E’ come se fossimo una grande famiglia, ormai ci conosciamo tutti. Credo che non bisogna girare le spalle di fronte a una campagna vaccinale di questa portata». Un sentito ringraziamento arriva dalla responsabile dell’hub Simona Clerici («Medici Insubria»): «Trovo che siano gesti bellissimi e, in queste settimane, siamo stati testimoni di tanto affetto. Oltre a Luigi e Giuliana ci sono persone che ci hanno portato pasticcini o che hanno lasciato il caffè pagato al bar». Il frutto di una rete che ha unito medici di medicina generale, Comuni e associazioni. «E’ davvero gratificante quando ci ringraziano per la gentilezza e la disponibilità».
Massimo Montorfano
(Giornale di Olgiate, 1 maggio 2021)