Anna Fasoli, 66 anni, maestra in pensione e presidente dell’associazione Incontro tra popoli di Uggiate con Ronago, è stata nominata per l’iniziativa #Cheers4Christmas del Como 1907.
Con #Cheers4Christmas la storia di Anna diventa d’ispirazione
Sabato 20 dicembre, Anna ha ricevuto una chiamata – a sorpresa – da Cesc Fàbregas, allenatore del Como 1907. La storica maestra del paese, in pensione dal 2021 dopo circa 42 anni di servizio, è la presidente dell’associazione Incontro tra popoli fondata nel 2000. Visti il continuo impegno e la dedizione verso la propria comunità, così come la profonda passione per il Como 1907, a organizzare la sorpresa ad Anna è stata la cugina, Ilaria Conforti, con la complicità degli altri cugini. Ha segnalato la storia di Anna alla società ed è stata scelta per l’iniziativa #Cheers4Christmas. “Io ero convinta che la videochiamata fosse per mio cugino Giorgio, anche lui grande tifoso – racconta Fasoli – Quando è apparso il viso di Fàbregas e il suo sorriso ho pensato che passassero da me per arrivare a lui. Io ho fatto vivissimi complimenti, poi l’allenatore mi ha detto che la sorpresa era per me. Sono stati cinque minuti di chiamata, forse anche di più, e ho colto la bontà d’animo del mister e questo dà un bel rimando. E’ stato un momento di un’emozione grandissima e tantissimo senso di gratitudine da parte mia per ciò che mi è stato donato”. Una maglietta autografata dall’allenatore e i suoi ragazzi, la possibilità di vivere un’esperienza unica il 10 gennaio 2026 in occasione della partita Como-Bologna grazie ai quattro vip matchday experience e, ultima non per importanza, una donazione a Incontro tra popoli da parte della società. “Solitamente sono io a gestire e organizzare sorprese per altri, in questo caso ho visto tanta bontà e tanta bellezza – aggiunge Anna – Mi ha dato una spinta per andare avanti con questa associazione, c’è chi apprezza. Doni che arrivano nel 25esimo anno di vita del sodalizio. Un riconoscimento a 25 anni di impegno, anche faticosi visto che si diventa sempre più grandi diciamo, nell’essere costanti e sostenere gli orfanotrofi di suor Martha Herma in Togo: A Notsé e Kovie. Sono ospitati bimbi e ragazzi non necessariamente orfani, ma provenienti da famiglie che non hanno forze economiche. Un percorso che porta alcuni anche alle scuole superiori e università grazie all’impegno della congregazione Nostra Signora di Nazareth. Ogni anno garantiamo lo stipendio a un operatore medico-sanitario che regolarmente visita bambini e ragazzi. Aiutiamo anche in altri contesti, come alimenti, l’acquisto di materiale che serve, indumenti… Il fatto che la società del Como abbia accolto la proposta di mia cugina mi onora e sottolinea un valore, il motto dell’associazione si rivolge ai bambini, al donare loro un sorriso che sia speranza”.
Un valore per la comunità di Uggiate con Ronago: “Dopo il video pubblicato sui social, è un continuo ricevere chiamate e messaggi di persone, di tifosi. Mi dicono “brava Anna”, dimostrano gioia, attenzione e commozione. C’è stato chi mi ha detto che in un momento difficile per il nostro paese, sono stata una luce. E’ un piacere”.

Amore incondizionato per il Como 1907
Anna è pronta a tornare allo stadio “Sinigaglia”, dopo tanti anni di assenza il suo desiderio è realtà. “Tornerò allo stadio con i miei cugini e poter condividere le cose belle è ancora meglio – aggiunge la maestra in pensione – La mia passione per il Como 1907 è iniziata quando ero una ragazza. In casa mia si è sempre tifato Como e i miei cugini più grandi mi hanno coinvolto, così mi sono unita alla loro passione e per diversi anni sono stata tesserata nel settore “Distinti”. Io frequentavo la scuola superiore magistrale “Teresa Ciceri” e nella sede in via Cavallotti non c’erano abbastanza classi. Così, la mia era ubicata dove c’è la piscina dello stadio. Vedevamo i giocatori, mi sono rimasti nel cuore Rigamonti, un portiere rigorista, Ulivieri, Tardelli e Fontolan. E’ stato il periodo delle superiori, quando il Como è passato dalla Serie B alla Serie A negli anni Settanta. Poi non sono più andata, ma l’entusiasmo e l’amore per la squadra è rimasto. La mia famiglia ha sempre seguito le imprese del Como. Dentro di me, questo pezzettino di cuore azzurro è sempre stato. Anche ai bimbi, a scuola, quando mi chiedevano che squadra tifassi io dicevo il Como”. Un amore senza fine. “Noi in famiglia impazziamo per Nico Paz, ma avevamo tanto a cuore anche Cutrone. Ma tutti nella squadra: sono un esempio positivo per i nostri ragazzi. Avere un obiettivo nella vita. Vincere e perdere. Dopo una delusione o una sconfitta si riparte”.