Malore fuori dalla chiesa: deceduto Monsignor Motta
Era arrivato in città nel 2012 come residente con incarichi pastorali in Santa Maria Nascente e collaboratore del vicario episcopale per la formazione del clero e per il clero anziano e ammalato.
L'88enne che questa mattina, venerdì 30 agosto, ha avuto un malore fatale fuori dalla chiesa a Erba è Monsignor Silvano Motta.
Dal 2012 viveva a Erba
Si trovava a pochi passi dalla sua casa quando si è improvvisamente sentito male. Stava infatti rientrando verso la sua abitazione dopo la preghiera in chiesa Prepositurale. In Corso XXV Aprile si sono quindi portate un'ambulanza del Lariosoccorso di Erba con l'automedica.
Monsignor Silvano Motta era arrivato in città nel 2012 come residente con incarichi pastorali in Santa Maria Nascente e collaboratore del vicario episcopale per la formazione del clero e per il clero anziano e ammalato di tutta la zona pastorale III. Aveva continuato in questo suo servizio ai sacerdoti ammalati, girando tutto il territorio della zona III fino a pochi anni fa, fino che l’età gli ha consentito di guidare.
Originario di Brivio, monsignor Silvano Motta era entrato in seminario a 19 anni e prima aveva lavorato come contabile in un negozio. Da sacerdote è stato economo e poi rettore del Seminario di San Pietro Martire in Seveso, quindi segretario dell’arcivescovo di Milano, cardinal Giovanni Colombo, e poi per 15 anni parroco a Valmadrera, prima di diventare prevosto di Seregno per 17 anni, di cui era tuttora prevosto emerito e, dal 2019, cittadino onorario.
I funerali di monsignor Silvano saranno due: lunedì mattina alle 10.30, preceduto dal rosario alle 10, nella parrocchia di Seregno, e nel pomeriggio alle 15, preceduto dal rosario alle 14.30, in Prepositura a Erba. La tumulazione avverrà poi a Brivio, paese natale, nella tomba con i suoi genitori.
Il ricordo da Valmadrera
A ricordare con affetto Monsignor Silvano Motta sono l'ex sindaco di Valmadrera, Antonio Rusconi, e l'attuale primo cittadino Cesare Colombo a nome di tutta l'Amministrazione comunale:
L’Amministrazione Comunale di Valmadrera partecipa al cordoglio dei familiari per la scomparsa di Mons. Silvano Motta, Parroco a Valmadrera dal 1980 al 1995, prima di trasferirsi a Seregno.
Tante sono le attività che don Silvano ha promosso a Valmadrera, dal restauro delle Cappelle della via Crucis e della Chiesa dedicata alla Madonna di San Martino di cui era devotissimo e a cui faceva visita ogni volta che tornava a Valmadrera, all’organizzazione di un gruppo storico di volontari per i lavori della Parrocchia, alla promozione e all’aumento dei corsi presso il CFP Aldo Moro, che, con lui ottenne l’autonomia dal Centro di Albate, alla costruzione della nuova Chiesa dello Spirito Santo.Uomo di profonda preghiera, il sindaco Cesare Colombo ne ha un ricordo molto caro perché “è il parroco che ho conosciuto al mio arrivo nella comunità di Valmadrera nell’85, un sacerdote sempre attento alle persone, alle diverse realtà religiose, culturali e sportive della comunità di Valmadrera, capace di unire e attento alla formazione dei giovani al socio-politico, secondo la linea del cardinal Martini. Come amministrazione comunale saremo senz’altro presenti ai funerali”.
L’assessore Antonio Rusconi così lo ricorda: “Sono diventato un giovane sindaco con lui parroco nel 1995. È stato importante per la mia formazione, lavorando a fianco negli anni in cui operavo al Cfp Aldo Moro. Un grazie particolare a Annamaria, la persona di Valmadrera che lo ha seguito anche negli anni di Seregno e negli ultimi anni. Mi commuoveva trovarlo periodicamente al cimitero di Valmadrera, dove veniva a visitare e a pregare per le persone che più avevano collaborato con la parrocchia. Il mio personale cordoglio ai fratelli di Don Silvano , ai nipoti, tra cui monsignor Gualtiero Isacchi, arcivescovo di Monreale, che con lui era stato presente alla festa patronale di Sant’Antonio lo scorso anno , Stefano Motta, attuale sindaco di Calco e a tutti i parenti".
Sicuramente Don Silvano Motta è stata una presenza autorevole e importante non solo nella comunità religiosa, ma anche in quella civile, ricordando più volte a tutti il dovere di un impegno sociale e politico nella comunità.