Mania per il fantacalcio: più di 80 persone partecipano all’asta della lega Fanta Divino
Benedetto Pollari Ricetti, che la fondò nel 2014, ora punta a creare un’applicazione
Ben 84 giocatori suddivisi in 7 campionati, una media di 4 ore di asta per ogni singola divisione: sono i numeri della lega del fantacalcio Fanta Divino, una delle più consistenti di Como.
Padre della Fanta Divino è Benedetto Pollari Ricetti, 35 anni, tifoso interista di Capiago Intimiano, che nella vita si occupa di aste.
Fantacalcio mania: l'idea è nata nel 2014
«L’idea è nata nel 2014: abbiamo iniziato in 8 a casa mia. Era da qualche anno che non giocavo al fantacalcio – prima lo facevo con la Gazzetta dello Sport, carta e penna – ma nel 2014 stavo attraversando un momento un po’ difficile e un amico per distrarmi mi ha suggerito di giocare di nuovo». È nata così Fanta Divino, una lega che ad oggi riunisce 84 fantallenatori: «Quest’anno siamo in 84, ma tra viceallenatori, simpatizzanti e allenatori arriviamo ad essere in circa 110-120 persone. Siamo la prima lega di fantacalcio come numero e organizzazione e abbiamo un regolamento ferreo. Facciamo aste in presenza divisi in una lega di serie A, due di serie B, due di C e due di D. Abbiamo promozioni e retrocessioni. A gennaio offriamo la pizza ai Campioni d’Inverno e a fine campionato i vincitori ricevono una coppa», specifica Pollari.
Nomi decisamente particolari
Ogni campionato della Fanta Divino ha il nome di un frutto: «La seria A è la Patata Cup, le due di B sono Carota Cup e Cipolla Cup. Banana Cup e Finocchio Cup le due leghe di serie c, mentre Ananas Cup e Lemon Cup quelle di serie D. Abbiamo anche il trofeo Ciccio Tavano, che è la nostra Champions league, la Coppa Maurizio Mosca, (Europa League) e infine una sorta di mondiale per club, la Superpoppa». Ogni asta si fa in presenza e ci vogliono circa 4 ore di media per ciascuna: «Il gruppo che compone Fanta Divino è un vero e proprio spaccato sociale: abbiamo avvocati, medici, commessi, studenti e pensionati. Abbiamo un giocatore che si è collegato da Manhattan e due che sono arrivati da Angera e un ragazzo in treno da Firenze. Nel gruppo sono nate diverse amicizie, qualche amore e si sono anche stretti legami lavorativi», sempre Pollari.
Il momento clou
Il momento dell’asta è cruciale per i fantallenatori, tanto che pur di partecipare rinunciano a tutto: «Un mio amico, Michele, rinviò l’aereo che lo avrebbe portato a Glasgow per iniziare il dottorato pur di partecipare. E Giuseppe invece era presente all’asta seguendo in collegamento il secondo matrimonio della madre in Sicilia!». Il tutto per partecipare a un campionato che non ha nessuno scopo di lucro: «La quota di iscrizione serve per comprare le coppe e per il montepremi finale. Abbiamo giocato al Fanta anche durante la pandemia e quando il Campionato è stato sospeso abbiamo deciso di devolvere il montepremi all’ospedale Sant’Anna di Como, dove è stato anche ricoverato per Covid uno di noi», sempre Pollari.
La lega, nata nel 2014, è andata strutturandosi col tempo: «Ora giochiamo al fantacalcio tramite un’applicazione, ma la nostra idea è quella di far nascere un sito/blog con anche l’obiettivo di sviluppare un’applicazione gestionale beta, a uso e consumo nostro». E siccome non si può concludere senza chiedere all’esperto quale giocatore comprare al fantacalcio, ecco qui il suo consiglio: «Sarebbe facile fare nomi blasonati. Potrei suggerire Lautaro o Vlahovic. Ma io consiglio quello che per me sarà una sorpresa: Marchwinski del Lecce, un giocatore sconosciuto, giovanissimo, che per me darà soddisfazioni».