Incontro con lo scrittore

Marco Balzano saluta i lettori nella libreria di Via Volta di Erba

L'autore di Bollate firma le copie e racconta l'ultimo libro, un saggio sulla felicità

Marco Balzano saluta i lettori nella libreria di Via Volta di Erba
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Ha parlato del suo ultimo libro sulla felicità l'autore di "Quando tornerò" e di "Resto qui", Marco Balzano, ospite della libreria di via Volta a Erba giovedì mattina, 8 dicembre.

Balzano firma le copie e racconta il suo saggio "Cosa c'entra la felicità?"

"Felicità: se ne parla troppo e in maniera alterata o se ne parla poco - ha raccontato ai clienti della libreria di via Volta intervistato da Anna Corbella - La prima è la felicità preconfezionata dei social e della televisione in cui la parola è legata alla possibilità di acquisto.  Se hai le carte in regola e puoi comprare quella determinata cosa sei felice. Oppure la felicità viene rimossa: per esempio in politica non si parla di felicità sociale.  Secondo gli illuministi era quella personale, la mia idea di felicità".

Insomma si tratta di un argomento rimosso in politica nonostante ci sia nella costituzione e americana.

Balzano ha risposto a un'altra domanda. Perchè un saggio?

"In Italia manca saggistica divulgativa - ha detto - Si passa da una saggistica molto tecnica accademica a una anarcoide, quella dei social. Ho avuto la fortuna di avere tra i miei primi contatti Piero Angela e pensate quanto ci ha insegnato lui, la gioia e la curiosità di sapere. E' questo un compito di cui un intellettuale si può fare carico". Il saggio di cui parla Balzano dunque è quello che possono leggere tutti. "Anche mia mamma che era una operaia alla Bassetti. E' questo il mio punto di riferimento".

Dunque cosa è la felicità?

"Molto spesso sclerotizziamo o ci autolimitiamo nella felicità. Mi preconfeziono una mia idea di felicità che tiene conto degli esempi da fuori. Usare le parole, invece mi dà modo di conoscere altre strade per la felicità".

Bello sapere che l'origine della parola in latino ha a che fare con la cura.

"Deriva da felicitas. Dal verbo felo che vuol dire allattare. Felicità è una donna, madre, che allatta.  Due entità che diventano uno. Ha a che fare con la generazione e fa capire che la felicità per esistere ha bisogno di qualcun altro, altrimenti rimane qualcosa che ci rimbalza addosso e si deteriora".

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