La cerimonia

Mariano Comense: consegnate le benemerenze civiche alla memoria

"Il 26 è il giorno del nostro patrono, ci fermiamo e ci guardiamo dentro. Diamo la giusta riconoscenza a chi ha dato qualcosa di importante alla nostra città", ha detto il sindaco Alberti

Mariano Comense: consegnate le benemerenze civiche alla memoria
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Giornata di patrono e, di conseguenza, consegna delle benemerenze a Mariano Comense ieri, lunedì 26 dicembre 2022.

Mariano Comense: consegnate le benemerenze civiche alla memoria

Presenti alla cerimonia il sindaco Giovanni Alberti, il vicesindaco Andrea Ballabio, l'assessore alle Politiche culturali Massimiliano Stigliano, l'assessore alle Politiche di partecipazione e Cittadinanza attiva Loredana Testini, il presidente del Consiglio comunale Claudio Nogara e l'assessore alla Cultura Ivo Mancini.

Nella giornata di ieri sono state consegnati due riconoscimenti, oltre ad una menzione speciale per Tommaso Scogniamiglio. I due premiati con la benemerenza civica alla memoria sono Antonio Gianotti e don Alberto Vigorelli.

L'introduzione del sindaco Alberti

"Stavo riflettendo sul fatto che solo un anno fa ci trovavamo al Monnet in un periodo complicato. Era un momento in cui la città si era fermata. Bisognava riconoscere chi aveva aiutato durante la pandemia. La solidarietà e l'aiuto reciproco è nel DNA della nostra città. L'importante è ricordare ciò che è successo, non dimenticare chi ha aiutato tutti e chi ci ha lasciato. Questi premi dimostrano quanto la città sia solidale. Il 26 è il giorno del nostro patrono, ci fermiamo e ci guardiamo dentro. Diamo la giusta riconoscenza a chi ha dato qualcosa di importante alla nostra città".

Mariano Comense benemerenze

"L'Istituto Jean Monnet è diventato grande grazie al professore Scognamiglio e per lui abbiamo pensato ad una menzione speciale. Mentre gli altri due riconoscimenti sono alla memoria: di Antonio Gianotti, un amico conosciuto nell'associazionismo, sempre presente e pronto al servizio con grande voglia di essere in mezzo alla gente. Gianotti era l'anima della protezione civile, una certezza per l'amministrazione. L'altro nome è quello di un uomo che ha aiutato gli ultimi, don Alberto Vigorelli. Uomo da solidi principi con una visione chiara della vita. Alla città ha dato tanto. Lo ricordo come una persona sempre sorridente, piacevole. Stamattina durante la cerimonia in chiesa ci è stato dato il messaggio dell'arcivescovo, quando l'ho letto ho pensato a don Alberto. Ritengo che per quello che ha fatto in giro per il mondo e nella nostra comunità è giusto stringersi attorno al suo ricordo".

La menzione a Scognamiglio

"Volevo ringraziare i benemeriti che sono stati premiati con me - ha esordito Loredana Testini nell'annuncio della menzione per Scognamiglio - Condivido questa gioia con lo staff del Monnet perché nessun dirigente, nessun capo può raggiungere da solo risultati ad alti livelli. Ci vuole l'aiuto di altri. Io condivido con i miei docenti questo premio. Docenti con profili molto diversi ma tutti uniti verso il medesimo obiettivo".

Mariano Comense benemerenze

Come Davide Ronzoni, ormai ex professore all'Istituto di Mariano:

"Vogliamo ringraziare il preside Scognamiglio per quello che ha fatto. Desidero in particolare ringraziarlo per il fatto che questo sia il giusto premio per la sua opera al Monnet. Senza ripetere gli innumerevoli traguardi, vogliamo sottolineare che questi traguardi non possono essere raggiunti senza una guida salda e capace. A nome della comunità scolastica ci teniamo ad evidenziare la sua grande umanità, una persona che mette al servizio degli altri la sua capacità e competenza. Gli chiedo di continuare di seguire la comunità scolastica di Mariano Comense e di dispensare i suoi consigli".

Le onorificenze a Gianotti e don Alberto

La prima onorificenza è stata consegnata alla figlia di Antonio Gianotti in memoria del padre per il suo impegno costante, dal 1999, all'interno della protezione civile contro gli incendi boschivi.

Mariano Comense benemerenze

La seconda a don Alberto, per l'esempio di una vita dedicata alla solidarietà e all'aiuto al prossimo, fonte di ispirazione per generazioni di missionari. A ritirare il premio la sorella:

"Ringrazio sindaco e amministrazione comunale per questo riconoscimento. Ringrazio i marianesi e la comunità parrocchiale per l'affetto dato al fratello dopo che era rientrato dalle sue missioni. È bello lo ricordiate così, si vede che ha lasciato una vera impronta in quelli che lo hanno conosciuto. Un sacerdote deve essere al servizio di tutti, specialmente i giovani".

Per ricordare la figura di don Alberto è intervenuto anche il prevosto:

"È difficile parlare di Don Alberto. Mi ha stupito che la città lo abbia riconosciuto così. Lui è un apolide, un missionario che ha girato il mondo ma che, tornate dalle missioni, a Mariano si è fermato per 14 anni quindi si è trovato bene, si è sentito accolto. Lui è stato guidato dal Vangelo e dal suo messaggio dirompente. Don Alberto non si può catalogare, la sua figura non è categorizzabile in una ideologia. Mi vengono in mente due fatti. Più volte cercò di redimere varie persone coinvolte nella prostituzione, lo fece in Italia e anche in Perù. Un altro fatto poco conosciuto è il fatto che il suo ritorno dal Perù, forzato, fu dovuto al fatto che i responsabili a Milano erano preoccupati per la sua incolumità. Don Alberto aveva accusato pubblicamente vari potenti locali per oscuri affari. Gli va dato merito, non è una logica comune".

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