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Maxi convegno oncologico a Sarajevo: Como rappresentata dal primario del Valduce Alberto Vannelli

In provincia di Como 430 nuove diagnosi all'anno e una mortalità di 270 casi, con il 30% dei pazienti che arriva dallo specialista a malattia avanzata

Maxi convegno oncologico a Sarajevo: Como rappresentata dal primario del Valduce Alberto Vannelli
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Si è svolto qualche giorno fa a Sarajevo il "Refresher course on colorectal cancer". L’evento organizzato per conto della ESO (European School of Oncology), da Anes Pasic del dipartimento di oncologia di Sarajevo e Ivan Nikolic dell'Istituto oncologico di Vojvodina in Serbia, rappresenta uno dei migliori esempi di sviluppo e collaborazione tra popoli, in un momento di particolare criticità per il riacuirsi della crisi balcanica. Un momento di incontro e reciproca collaborazione per gli oncologi dei paesi dell'Europa dell’Est, al fine di fornire un aggiornamento sullo stato dell’arte delle attuali opzioni terapeutiche e una panoramica degli ultimi progressi nel campo dei tumori del colon-retto.

Maxi convegno oncologico a Sarajevo

Proprio a 30 anni dall’inizio di una guerra che ha sconvolto la coscienza dell’Europa e nell’anniversario della fondazione della ESO, nata da un’idea di Umberto Veronesi e Laudomia Del Drago nel lontano 1982, ne parliamo con Alberto Vannelli erede della scuola di chirurgia colorettale dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano e attuale direttore della Chirurgia Generale al Valduce.

“I tumori colorettali sono argomenti a me cari e offrono interessanti spunti di riflessione. ESO, con il motto: imparare a curare, combina tecnologia avanzata con umanesimo in cura, sottolineando così l'importanza del processo di apprendimento e l'obiettivo di prendersi cura del paziente invece di concentrarsi esclusivamente sul trattamento della malattia” ha spiegato lo specialista.

Quaranta giovani oncologi selezionati su oltre 60 candidati provenienti dall’Est Europa e dalle regioni dell’Asia occidentale, hanno avuto l’opportunità di partecipare a lezioni che hanno coperto aggiornamenti e direzioni future negli approcci diagnostico-terapeutici nel cancro del colon-retto; il dibattito su casi reali ha fornito un'occasione per discussioni multidisciplinari. Presentando propri casi, i giovani oncologi hanno avuto l'opportunità di confrontarsi e imparare come presentare e discutere al meglio i loro pazienti.

“Non posso nascondere la mia emozione – ha continuato Vannelli – nell’essere scelto come esperto europeo per la chirurgia oncologica del retto. Ancora oggi per i pazienti affetti da neoplasie solide, soprattutto nello stadio iniziale, la chirurgia oncologica è un pilastro fondamentale nel percorso terapeutico dei malati di cancro”.

Oltre 40.000 italiani, solo nel 2020, hanno scoperto di avere questa malattia. I dati nazionali ci dicono che oggi si guarisce, ma è fondamentale comprendere la complessità di questa branca per dare vita a una medicina personalizzata A Como i numeri, parlano chiaro: 430 nuove diagnosi e una mortalità di 270 casi, con il 30% dei pazienti che arriva a noi a malattia avanzata. La sopravvivenza, è al 95% nella malattia iniziale; scende al 10% nei casi avanzati. Le cifra da sole non dicono molto, ma se consideriamo il rapporto con la popolazione, scopriamo che la nostra provincia è quella con il numero più basso di morti in Lombardia e una delle più basse in Italia.

"Tre grandi anime. L'educazione, la scienza e l'interazione con le istituzioni. Dalla fondazione a oggi, la ESO è cresciuta puntando su questi pilastri. Fondamentale, infatti, è la vocazione educativa della Società per la crescita dei giovani, dando vita a percorsi di formazione. L'obiettivo è anche quello di fare rete con le realtà e istituzioni che si occupano di queste patologie, lavorando per costruire e migliorare i percorsi diagnostici e terapeutici. L’alto livello della nostra chirurgia oncologica è una delle bandiere che rende onore al tricolore" ha concluso Vannelli.

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