Canzo

Medico volontario in Brasile: a breve tornerà in Italia

Sta volgendo al termine il viaggio umanitario nella foresta amazzonica.

Medico volontario in Brasile: a breve tornerà in Italia
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Aldo Lo Curto era partito lo scorso 10 dicembre

Una missione tra gli indios per fare prevenzione

Aldo Lo Curto, medico canzese, si trova da oltre un mese in Brasile. Dopo aver interrotto per tre anni la sua decennale missione umanitaria in Amazzonia a causa della pandemia, è tornato a prendersi cura degli indios della foresta amazzonica. E' partito lo scorso 10 dicembre e in queste settimane ha svolto una grande attività di prevenzione, in particolare contro il diabete. Farà ritorno nella sua Canzo la prossima settimana.

 

Corsi di primo soccorso alle popolazioni in difficoltà

Il dottor Lo Curto ha girato diverse comunità nella parte orientale del Brasile. Oltre a visitare moltissime persone nel corso dei suoi spostamenti, si è occupato anche di tenere corsi di primo soccorso in memoria dell'amico Roberto Borghi, che era stato volontario della Croce Rossa di Cantù: un primo appuntamento con una comunità di agricoltori, a cui ha fatto seguito un secondo in un'altra comunità, un incontro con i volontari della Croce Rossa brasiliana per illustrare le manovre di pronto soccorso e infine, ultima tappa, a circa 300 chilometri da Belem.

Obiettivi raggiunti, grazie anche al sostegno di molti amici

"Sta per terminare la mia spedizione medica umanitaria. Ieri ho incontrato una dottoressa brasiliana, Hanna Kainã, che andrà una volta al mese in una comunità afro brasiliana nell'isola di Collares, sulla foce del Rio delle Amazzoni, per fare prevenzione e visite periodiche, continuando così il progetto in memoria di Roberto Borghi - ci ha raccontato Lo Curto via messaggio - Per il resto, è stato realizzato quanto mi proponevo  in varie comunità indigene e afrobrasiliane: igiene dentaria e prevenzione della carie (tramite burattini, con la collaborazione della volontaria Carolina Pontiggia); donazione di sette sedie a rotelle a sette indios paralizzati e di farmaci essenziali; visite mediche e interventi di piccola chirurgia; lezioni di pronto soccorso per prevenire incidenti domestici, lungo il fiume e nei campi".
A documentare lo straordinario viaggio umanitario del medico canzese è il figlio,  Alessandro Lo Curto.

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