Molteni in visita a Tradate per la lotta allo spaccio: "Riaffermata la presenza dello Stato"
"Uno Stato che come dichiarato a marzo, non fa passi indietro. Uno Stato che deve vincere questa guerra, e che oggi con questi numeri dà un colpo mortale allo spaccio nei boschi di questi territori"
Nicola Molteni, il sottosegretario al Ministero dell'Interno è tornato sul territorio, a Tradate, a tre mesi dall'ultima volta per fare nuovamente il punto della situazione sulla lotta allo spaccio nelle aree boschive del varesotto e della bassa comasca.
Molteni in visita a Tradate per la lotta allo spaccio: "Riaffermata la presenza dello Stato"
I numeri, lo ha anticipato Molteni, sono "importanti". La "fotografia di un lavoro straordinario", di un "modello che ora vogliamo esportare". Due mesi di operazioni nei boschi del Varesotto e del Comasco, di incursioni per individuare e smantellare i bivacchi dei pusher e snidarne gli occupanti. Due mesi che Molteni questa mattina ha riassunto a Tradate, ripercorrendo le attività straordinarie messe in campo per rispondere alla forte domanda di sicurezza lanciata dai sindaci.
I numeri
Ma quali sono questi numeri? Sul fronte operativo, sono state eseguite 205 pattuglie degli squadroni dei Cacciatori (105 su Varese, 100 su Como), 315 pattuglie dei Carabinieri territoriali (210 su Varese, 105 su Como). Operazioni e interventi che, sul fronte risultati, hanno permesso l'arresto di 16 persone (15 su Varese, 1 su Como) e la denuncia di 18 (16 su Varese, 2 su Como), lo smantellamento di 131 bivacchi (72 su Varese, 59 su Como) e il sequestro, complessivamente, di circa 40mila euro, 500 franchi svizzeri, di 4,5kg di sostanze stupefacenti e di 4 armi, 483 munizioni di vario calibro, 12 coltelli, 4 machete, 45 cellulari e 7 sim card.
Le parole del Sottosegretario
"Abbiamo preso un impegno con il territorio, coi sindaci e la comunità - ha dichiarato Molteni - e in questi due mesi fra le operazioni delle forze dell'ordine e anche grazie all'intuizione avuta sull'utilizzo dei Cacciatori, credo che abbiamo riaffermato in maniera autorevole la presenza dello Stato. Uno Stato che come dichiarato a marzo, non fa passi indietro. Uno Stato che deve vincere questa guerra, e che oggi con questi numeri dà un colpo mortale allo spaccio nei boschi di questi territori".
Candiani: "Ora irrobustire il quadro penale"
Tra quelle lanciate mesi fa dai sindaci, c'era anche un'altra richiesta: quella di norme e leggi più efficaci contro gli spacciatori e contro lo spaccio.
"L'episodio di Castelveccana ha rappresentato un punto di svolta - ha ricordato il deputato Stefano Candiani - Dopo quanto successo la comunità aveva paura che lo Stato smobilitasse le operazioni contro lo spaccio ed era importante dare il messaggio che, invece, non ci si sarebbe fermati. Ora anche il legislatore deve fare la sua parte, irrobustendo il quadro penale contro lo spaccio per non frustrare le forze dell'ordine e per fare in modo che chi viene arrestato oggi non torni a spacciare domani".
Quello messo in campo nelle due province è stato dunque un esperimento che ha portato i suoi risultati positivi. Tanto che anche altri territori ora vorrebbero replicare l'iniziativa. Ed è qui che si inquadra l'Ordine del Giorno diretto al Governo presentato da Candiani due settimane fa e approvato dalla Camera, in cui si chiedeva non solo di continuare almeno fino a fine estate le operazioni dei Cacciatori, ma di valutare la creazione di uno Squadrone da mantenere in Lombardia, i Cacciatori delle Alpi.
"I Cacciatori nascono come intuizione provvisoria - ha risposto Molteni - e visto che quest'intuizione ha portato risultati straordinari, insieme a Candiani stiamo lavorando perchè da quell'iniziativa straordinaria si possa arrivare a una situazione organica e stabile. Non solo per questi territori, ma per tutta la Lombardia".