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Monte San Primo, il Coordinamento: "Ecco gli impatti ambientali del progetto"

Tre interventi secondo cui il progetto di riqualificazione dell'area non dovrebbe andare in porto, almeno per la parte relativa agli impianti sciistici e ai nuovi parcheggi.

Monte San Primo, il Coordinamento: "Ecco gli impatti ambientali del progetto"
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Non si placano le polemiche del Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo", dopo l'approvazione del progetto preliminare di riqualificazione dell'area da parte del Comune di Bellagio e della Comunità Montana del Triangolo Lariano.

Dopo aver definito "anti ecologico puntare ancora sullo sci", il gruppo torna a fare sentire la propria voce affermando di aver "ulteriormente analizzato alcuni aspetti del pessimo progetto per il cosiddetto rilancio turistico della località San Primo". "Abbiamo rilevato che alcune delle opere previste avrebbero un pesante impatto ambientale sul territorio montano - affermano - A preoccuparci maggiormente sono gli interventi previsti per gli impianti sciistici e di innevamento artificiale, oltre che la realizzazione di nuovi parcheggi".

In particolare, vengono riferite alcune considerazioni da parte di tre associazioni che compongono il Coordinamento. Le riportiamo di seguito integralmente.

Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”

Roberto Fumagalli, presidente (nella foto in evidenza):

Il Presidente della Comunità Montana e il sindaco di Bellagio continuano ad affermare che il progetto per il San Primo non comporterà consumo di suolo. Eppure da nostre verifiche sui contenuti del progetto stesso, di consumo di suolo ce ne sarà, eccome! Soprattutto per gli sbancamenti di terreno naturale per ricavare le nuove piste da sci, per la realizzazione dei nuovi parcheggi e per le strutture di servizio.

Solo per la realizzazione del nuovo mega parcheggio da 100 posti auto, verrà deturpata una vasta area boschiva, con conseguente taglio di alberi e un consistente riporto di terra artificiale per livellare le forti pendenze. Il nuovo parcheggio coprirà un’area di oltre 2 mila metri quadri, una superficie simile a quella del parcheggio esistente al Ghisallo, posto però a servizio di luoghi di forte richiamo, quali il Santuario e il Museo. Nel progetto del San Primo sono poi previsti altri parcheggi per ulteriori 60 posti, che altrettanto comporteranno sbancamenti e taglio di alberi di pregio, come aceri-frassineto e faggeta montana!

Per la realizzazione delle piste da sci (in totale 3: Baby Pianone, Baby Park e del Borgo), si dovrà operare anche sui pascoli centenari, rimuovendo il manto erboso, intervenendo con sbancamenti, scavi, installazione di macchinari. Trasformando così terreni naturali in un luna park.

Tutti questi interventi previsti per i parcheggi, per le piste e per i vari impianti, determineranno un notevole impatto sul suolo montano, un territorio molto delicato dal punto di vista ambientale e idrogeologico, che andrebbe preservato anziché deturpato!

Gruppo Naturalistico della Brianza

Roberto Cerati, presidente:

 L’andamento degli ultimi inverni testimonia come, anche nei mesi in cui dovrebbe essere piena ‘stagione sciistica’ (gennaio-febbraio), non ci siano sempre condizioni di temperatura per mantenere il manto nevoso. La misurazione dei dati meteorologici di temperatura, irraggiamento solare, pioggia, neve, potrebbe aiutare a capire la convenienza degli impianti sciistici. Una stazione meteorologica può raccogliere dati a scopo di ricerca, fondamentali per la gestione del territorio.

Il paradosso è che all’Alpe di Borgo la stazione meteorologica c’è davvero, e appartiene proprio alla Comunità Montana Triangolo Lariano: purtroppo la stazione sembra sia guasta dal 2008 e la stessa CM forse non ha ancora trovato i fondi per ripararla.

Per il progetto della stazione sciistica al San Primo, la Comunità Montana ha però trovato oltre 2 milioni di euro (sistemazione delle piste, innevamento artificiale, tapis roulant, laghetto artificiale). Tra questi, 60mila euro sarebbero destinati alla ‘promozione e comunicazione a scopi turistici’. Nulla per la stazione di rilevamento dei dati meteorologici, che invece sarebbero necessari per una stima realistica dei costi e dei conseguenti impatti dell’innevamento artificiale. La gestione della stazione meteorologica non sembra interessare, forse perché la CM non vuole valutare se il progetto ‘OltreLario’ sia sostenibile nel tempo

Commissione Tutela Ambiente Montano (CAI Lombardia)

Veronica Vismara, presidente:

Moltissimi studi scientifici attestano, con poche possibilità di dubbio, gli effetti negativi dei comprensori sciistici su habitat e specie, dovuti a un vasto numero di cause: frequentazione antropica, rumori diurni e notturni, compattamento della neve, alterazioni delle caratteristiche del suolo, fenomeni erosivi, sottrazione di acqua per l’innevamento artificiale, movimenti di terra, scarificazioni del suolo, inquinamento luminoso, etc..

Sul Monte San Primo troviamo il Complesso della Valle del Nose, boschi e pascoli, un’Oasi di Protezione, la presenza di caprioli, cervi, galli forcelli, e tanto altro.

La rivitalizzazione turistico-ricettiva del Monte San Primo dovrebbe quindi porre al centro le politiche per l’ambiente, l’uso sostenibile delle risorse naturali e la valorizzazione dei servizi ecosistemici, delle nuove agricolture e del turismo sostenibile. Le comunità dei territori rurali e di montagna dovrebbero essere protagoniste di questa visione, come sperimentato con successo in altre regioni italiane. Inoltre, l’incentivo di attività agro-silvo-pastorali rispettose dell’ambiente, oltre a favorire il mantenimento della biodiversità, rappresentano la chiave per uno sviluppo duraturo della vita in un’area montana.

Non da ultimo, è fondamentale ricordare l’escursionismo come attività che mantiene vivo un ambiente e il suo paesaggio 365 giorni all’anno con un turismo lento, non motorizzato e che non necessita di interventi infrastrutturali pesanti. L’area del Monte San Primo è attraversata dal Sentiero Italia, oltre che da un’ampia rete sentieristica di qualità che permette a persone di ogni provenienza ed estrazione di fruire della bellezza del territorio.

Anche alla luce di queste considerazioni, il Coordinamento ribadisce "le richieste di stralcio dal progetto di tutta la parte relativa agli impianti sciistici e ai nuovi parcheggi".

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