progetto "Oltrelario"

Monte San Primo: il Coordinamento chiede un'audizione in Regione

Le perplessità del gruppo si riferiscono all’individuazione di un’area sciabile in località San Primo sotto i 1200 metri di altitudine.

Monte San Primo: il Coordinamento chiede un'audizione in Regione
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Il Coordinamento “Salviamo il Monte San Primo” ha inviato alla Regione Lombardia una richiesta di audizione alle Commissioni regionali Territorio e Ambiente, allo scopo di discutere delle criticità relative al progetto "OltreLario" previsto a Bellagio.

Le richieste del sodalizio

In particolare, le perplessità del gruppo si riferiscono all’individuazione di un’area sciabile in località San Primo sotto i 1200 metri di altitudine. Il piano, portato avanti dal Comune di Bellagio e dalla Comunità Montana del Triangolo lariano, nel suo complesso prevede un investimento di 5 milioni di euro.

La richiesta di audizione è stata inviata alcuni giorni fa dal sodalizio ai presidenti delle Commissioni regionali interessate, oltre che ai Consiglieri regionali eletti in provincia di Como: Marisa Cesana, Anna Dotti, Alessandro Fermi, Sergio Gaddi Angelo Orsenigo.

"Le perplessità del Coordinamento San Primo (che riunisce ben 39 associazioni) prendono spunto anche da documenti ufficiali approvati dalla stessa Regione Lombardia, coi quali vengono messe in evidenza le problematiche relative agli impianti sciistici sotto i 1500 m, come si rileva ufficialmente nel “Documento di Azione Regionale per l’Adattamento al Cambiamento Climatico” [approvato con D.g.r. 19 dicembre 2016 - n. X/6028] - spiegano dal gruppo - Il documento della Regione riporta testualmente:  “Allo stato attuale, fatte salve particolari eccezioni, in generale gli scenari climatici tenderebbero ad escludere che impianti con prevalente sviluppo al di sotto dei 1.500 metri possano rivelarsi economicamente fruttuosi. Stante le attuali conoscenze e i dati di proiezione a disposizione, tali impianti, se anche risultassero economicamente produttivi nel breve periodo, diventerebbero inservibili su un orizzonte temporale medio-lungo (2030-2050).”

Pertanto, sempre secondo il Coordinamento, l’attuale orientamento della Regione Lombardia dovrebbe essere già indirizzato ad escludere finanziamenti legati a riattivazione di impianti sotto i 1500 metri.

"Tali dati concordano con gli scenari di ARPA Lombardia - prosegue - Non sembra invece che per il progetto ‘OltreLario’ siano stati utilizzati dati specifici sull’innevamento e sulle temperature rilevate sul monte San Primo, considerato che – come più volte denunciato dal nostro Coordinamento - dal 2008 la stazione meteorologica ubicata all'Alpe di Borgo – proprio dove si intendono realizzare i nuovi impianti sciistici con innevamento artificiale - è guasta, così la serie storica di dati sul campo è interrotta, con danno per la ricerca scientifica e la possibilità di avere informazioni dirette per validare il progetto di investimento. Per tutti questi motivi, il Coordinamento San Primo intende discutere con le Commissioni Regionali competenti delle incongruenze e criticità per l’impatto sull’ambiente e l’uso di fondi pubblici in progetti anacronistici di impianti a bassa quota a causa delle mutate condizioni climatiche. L’appuntamento sarebbe l’occasione anche per presentare le osservazioni inviate lo scorso aprile dal Coordinamento alla Giunta Regionale e al Comitato tecnico per le aree sciabili".