Moreno, morto per la pace: un cippo per ricordarlo a trent'anni dall'uccisione
Cerimonia di inaugurazione del cippo alla memoria di Locatelli.
Presenti autorità civili comunali e regionali.
Tanti canzesi presenti al momento commemorativo
C'erano tanti canzesi nel tardo pomeriggio di oggi, domenica 1 ottobre, in via Locatelli a Canzo, per la cerimonia commemorativa dedicata a Gabriele Moreno Locatelli a trent'anni dalla sua uccisione a Sarajevo. A ricordare il giovane pacifista canzese erano presenti il sindaco Giulio Nava, i membri della sua Giunta e dell'Amministrazione, i primi cittadini dei paesi vicini, il consigliere regionale Angelo Orsenigo e il parroco don Alfredo Cameroni. Nel corso della cerimonia è stato scoperto il cippo dedicato a Moreno, raffigurante una sua immagine e le sue parole. Il sindaco Nava ha ripercorso la storia di Moreno, ricordando a tutti il suo grande sacrificio.
Una vita piena di momenti di straordinarietà
Il sindaco Nava ha ricordato Moreno come un giovane con una vita piena di straordinarietà: "E' stato un ragazzo per che per molti di noi è stato un amico, un compagno di scuola. Per me è stato un compagno di oratorio. Un ragazzo con il quale sicuramente molti di noi hanno condiviso momenti felici della giovinezza. Un ragazzo che ha lasciato un segno profondo del suo passaggio all'interno della nostra comunità. Qual è l'insegnamento che ci ha lasciato? Amare il prossimo e i nostri fratelli: non essere indifferenti. Non c'è cosa più grande che perdere la vita per un nostro fratello. Figuriamoci se questo nostro fratello è uno sconosciuto o addirittura un nemico. Ognuno di noi deve prendere esempio e fare la propria parte".
Un dono di canzesi generosi
Il cippo in ricordo di Gabriele Moreno Locatelli è stato donato da una famiglia canzese ed è stato posto a dimora da altrettante famiglie che si sono dimostrate "volenterose e generose quando abbiamo chiesto loro di darci una mano, capendo il senso di questa importante giornata. Un cippo che non deve essere una testimonianza di fredda pietra, ma deve diventare il simbolo della grande eredità che Moreno ha lasciato a noi e al mondo", ha commentato il primo cittadino canzese.
Per Moreno la poesia in musica dei Sulutumana
Alla cerimonia era presente anche Giambattista Galli, cantante dei Sulutumana. Il gruppo canzese aveva scritto anni fa la canzone "Di pace e di pane" proprio ispirata alla figura di Moreno e al gesto di attraversare di ponte Vrbanja per portare pane alle milizie in guerra. Galli ha suonato quel brano, con grande emozione e commozione dei presenti.
Gli interventi durante la cerimonia
Nel corso del momento commemorativo sono intervenuti anche il parroco, don Alfredo, che ha voluto recitare il Padre Nostro con tutti i presenti, e il consigliere regionale Angelo Orsenigo che ha voluto ricordare la testimonianza di pace di chi è andato a Sarajevo. Toccante la poesia di Talil Sorek letta dall'assessore Maurizio Mariani.