Negozi cannabis boom in Lombardia: a Como un growshop

Un growshop è un negozio specializzato in articoli e attrezzature per la coltivazione e il giardinaggio con un occhio di riguardo al mondo della canapa.

Negozi cannabis boom in Lombardia: a Como un growshop
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Boom in Lombardia dei growshop , ovvero dei negozi dedicati interamente al mondo della canapa. A Como è presente un negozio di cannabis. Una realtà che in Italia sta registrando dal 2005 una crescita pari al 300%.

In lombardia tutti pazzi per i Growshop

In otto città italiane su dieci è presente un growshop. La Lombardia  dispone di 67 esercizi . Sono oltre 400 i negozi del cannabusiness, questo il dato censito nel 2017 da Magica Italia. E’ una guida  italiana pubblicata dalla rivista Dolce Vita, dedicata al mondo della cannabis. Il volume sarà pubblicato dal mese di gennaio allegato alla rivista in 30mila copie. Al suo interno sono elencati tutti gli esercizi legalmente riconosciuti nelle 20 regioni italiane e suddivisi per 107 capoluoghi di provincia.

A Como

Come confermato dalla guida, in provincia di Como è presente un growshop. Si tratta di Agrow Growshop Como in via Gabriele D'Annunzio.

Ma cosa significano i termini Growshop, headshop, hempshop?

Un growshop è un negozio specializzato in articoli e attrezzature per la coltivazione e il giardinaggio con un occhio di riguardo al mondo della canapa. Tra questi ci sono gli headshop (vendita di articoli per fumatori, ovvero accendini, posaceneri, cartine, cilum, narghilè, bong e vaporizzatori), gli hempshop (vendita di articoli e prodotti riguardanti la canapa o derivati-realizzati con la stessa (abbigliamento, cosmetica, alimenti, libri, riviste, dvd, ecc), gli smartshop (vendita di sostanze psicoattive legali come integratori o composti di origine naturale e sintetica) e i seedshop (vendita di semi di cannabis).

L’aumento dei negozi

Nonostante in Italia la cannabis ricreativa non sia legale, durante lo scorso anno la versione light ha fatto registrare un vero e proprio boom. Dal centinaio di punti vendita registrati nel 2005, il mercato ha subito un cambiamento complessivo e allo “sballo” si stanno sostituendo i prodotti per la coltivazione, il tessile e l’alimentare. Sospendendo tutti i possibili risvolti etici, medici e legislativi, l’economia che ruota intorno a questo mercato è ormai sotto gli occhi di tutti.

L’uso della canapa

Al pari di USA e molti altri paesi europei, gli italiani usufruiscono dei growshop non solo per l’acquisto si sostanze psicoattive legali legate al consumo, ma, anche tutta la gamma di prodotti dedicati alla produzione che solo in parte è dedicata a scopi ricreativi. Molti, infatti, sono gli usi medici e officinali, alimentari e tessili oltre naturalmente alla ricerca di accessori o materiali informativi e culturali legati al mondo della cannabis.

Un tend inseguito dai commercianti e dall’industria

“Il fenomeno growshop, a questo punto, non è legato al solo modo dei consumatori, ma, evidenzia come anche il mondo industriale e imprenditoriale sta inseguendo questo trend” sottolineano gli ideatori di Magica Italia. “Fondamentalmente il business si è strutturato negli anni in tre diverse forme: il negozio singolo di proprietà, le realtà che da un singolo negozio si sono sviluppate creando un franchising più o meno articolato, e i distributori che si occupano di rifornire anche gli altri negozi potendo grandi quantità di merce trattata2.

I commenti

«I growshop non sono semplici attività commerciali. Oggi rappresentano dei punti di riferimento per gli amanti della cultura della canapa e dei veri e propri hotspot antiproibizionisti», commenta Matteo Gracis, Direttore Editoriale di Dolce Vita. «Nel 2015 l’ISTAT ha documentato oltre 4milioni di consumatori in Italia, è il momento di regolarizzare un settore che esiste ed è -di fatto- in mano alle narcomafie. Sono i negozianti a chiedere leggi precise e chiare sui prodotti da commercializzare, meno bufale e fake news sul mondo della canapa e la possibilità di lavorare senza pregiudizi. In molti paesi nel mondo l’hanno capito, auspico che anche la politica italiana sappia dare una risposta adeguata in tempi brevi».

L’articolo più richiesto? I semi di cannabis

Quali sono i prodotti più richiesti e venduti negli headhop italiani? Al primo posto ci sono i semi di cannabis, che in Italia vengono commercializzati per i collezionisti. Basti pensare che tra le tre principali varietà e incroci (Sativa, Indica e Ruderalis) esistono almeno 300 varianti. Al secondo posto la cannabis light, le infiorescenze di canapa a contenuto legale di THC. Al terzo posto gli articoli per la coltivazione e il giardinaggio, dalle lampade ai fertilizzanti, dalle serre domestiche ai manuali.

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