L'intervista

Noemi Fracassini, la modella e pornoattrice di Calco regina di OnlyFans

La giovane meratese, 20 anni, ci ha raccontato la sua storia e il suo lavoro che porta avanti affiancata dal suo ragazzo, il 25enne Manuel Giambona, residente a Olgiate Molgora

Noemi Fracassini, la modella e pornoattrice di Calco regina di OnlyFans
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Modella e pornoattrice, si chiama Noemi Fracassini la 20enne di Calco che ha conquistato prima OnlyFans e che ora sta sbarcando con i suoi video su Pornhub. La giovane è protagonista di video hard amatoriali insieme al fidanzato. «La pornografia mi aiuta a stare bene con me stessa» ha affermato e ha raccontato tutta la sua storia al Giornale di Merate.

Noemi Fracassini racconta la sua vita su OnlyFans

«Quando decidi di girare video pornografici la cosa difficile non è gestire te stessa, ma l’ossessione degli altri per te e per il tuo corpo».

E’ con orgoglio e determinazione che Noemi Fracassini, 20 anni, di Calco, parla del suo lavoro di modella e pornoattrice, professione e passione che porta avanti da quasi tre anni affiancata dal suo ragazzo, il 25enne Manuel Giambona, residente a Olgiate Molgora. La giovane ha iniziato ad approcciarsi al mondo della pornografia poco dopo aver compiuto 18 anni aprendo un canale su OnlyFans, piattaforma digitale che permette di condividere contenuti esclusivi, anche di natura hard, con i propri «fan», che vi accedono attraverso un abbonamento mensile o pagando per ogni video. «La pornografia, come OnlyFans, mi aiutano a stare bene con me stessa».

Cosa ti ha spinta ad avvicinarti al mondo della pornografia?

«Da ragazzina ho sempre avuto relazioni difficili, che mi spingevano a coprirmi dalla testa ai piedi. Ho voluto prendere coscienza di me stessa e del fatto che molte persone mi apprezzano. Lavoro anche come modella, ho solo deciso di compiere un passo in più... Sono sempre stata il tipo di persona che vuole uscire dagli schemi».

Lavorare in questo campo ha cambiato il modo in cui vedi te stessa?

«Non ho mai avuto una relazione facile con il mio corpo, ma anche se mi tolgo la maglietta e condivido video o foto pornografiche, resto sempre la stessa. Non è qualcosa che cambia chi sono come persona».

Parli di una relazione difficile con il tuo corpo. Ti riferisci a qualcosa in particolare?

«Quando avevo 12 anni sono svenuta a scuola. Quando mi sono ripresa non riuscivo più a muovere le gambe. Nel giro di 12 ore i medici dell’Istituto neurologico Besta di Milano hanno capito che si trattava della sindrome di Guillain-Barré (una malattia rara che danneggia i nervi periferici, ndr) e hanno iniziato subito la cura. Sono stata fortunata, perché se non viene presa per tempo questa sindrome porta a paralisi progressiva e avrebbe finito per bloccarmi anche gli organi interni. Mi sono ripresa bene, ma non è stato facile, anche oggi devo sottopormi a controlli costanti».

Come ti ha influenzata la malattia?

«Per aiutare i muscoli a reggere ho perso un po’ di peso su consiglio dei medici, ma la cosa mi è sfuggita di mano. Ho sviluppato una brutta forma di anoressia e poi di bulimia, tanto da dover essere ricoverata in una struttura specializzata. E’ stato un percorso faticoso e mi sono ripresa solo quando ho deciso di voler star meglio, per me stessa, per la mia famiglia e per tutte le persone che mi vogliono bene, anche se il mio comportamento alimentare sarà sempre come cercare di tenere per mano un bambino che continua a scappare».

Pensi che questo abbia avuto un peso nella decisione di varcare la soglia del mondo della pornografia?

«Dopo tutto quello che era successo volevo stare di nuovo bene con me stessa. Sapere di essere apprezzata mi ha aiutata, anche se c’è chi ha reagito male».

Come l’ha presa la tua famiglia?

«E’ stato difficile soprattutto per mia madre, all’inizio ha fatto fatica ad accettarlo. Con mia sorella e mio padre è stato più semplice».

E i tuoi amici?

«Purtroppo ne ho persi molti. Quando sono gli “idoli” a fare qualcosa vengono elogiati. Quando lo fai tu, però, è diverso. Le cose peggiori che mi sono sentita dire venivano tutte da donne. E’ triste pensare che manchi il sostegno reciproco».

Dopo OnlyFans hai aperto anche un canale su Pornhub con il tuo ragazzo.

«Le persone ora mi riconoscono più spesso. Una volta un gruppo di ragazzi si è girato verso di me e ha urlato “Tu sei quella che fa i porno!”. Una volta, invece, sono stata molestata a Milano. Ricevo messaggi come “Ti ho vista a Sartirana a quest’ora su questa macchina”, o “So dove vivi, vengo lì e ti faccio...”. Una volta un furgoncino mi ha seguita fino a che mi sono fermata: ho rischiato, loro erano in due, li ho cacciati in malo modo e se ne sono andati. Poi sono scoppiata a piangere».

A quali riflessioni ti ha portato vivere il mondo della pornografia?

«Qualche mese fa avrei dovuto collaborare con Angie, che come me era modella e pornoattrice. A marzo è stata uccisa e buttata in un fosso, ne hanno parlato anche i giornali e le televisioni. Era una di noi, è stato un duro colpo».

Hai mai pensato di smettere?

«Qualche volta, ma non voglio rinunciare a quello che faccio. Voglio lottare per i miei diritti e a tutte le ragazze come me voglio dire di non rinunciare a esibirsi, ma di stare sempre molto attente. Non è un mondo in cui c’è spazio per l’ingenuità».

Manuel Giambona e Noemi Fracassini approdano insieme a Pornhub

Manuel Giambona, 25 anni, di Olgiate, è partner di Noemi nella vita e nelle riprese «Siamo insieme. Ma io vengo lodato, lei molestata». Se Noemi Fracassini è approdata da sola sulla piattaforma OnlyFans con il nome d’arte Redmadmood, la decisione di postare video hard amatoriali su Pornhub è stata presa di comune accordo con il fidanzato, il 25enne Manuel Giambona, di Olgiate Molgora.

I due ragazzi, che si sono conosciuti attraverso amici in comune quando lei era già attiva suOnlyFans, vivono la pornografia come una passione e hanno entrambi un lavoro: Noemi è impiegata nella Pro-Tramp, l’azienda del padre che si occupa di produrre trampolini elastici interamente a mano, mentre Manuel lavora in una piadineria a Lecco.

«Anche se siamo insieme nei video - ha raccontato il giovane - la reazione delle persone è molto diversa quando parlano con me rispetto a quando parlano con lei. Io non mi sono mai trovato in situazioni difficili o pericolose, come invece capita fin troppo spesso a Noemi. In realtà, purtroppo, succede a tutte le ragazze, anche senza essere attive nel mondo della pornografia».

Una differenza, ha sottolineato Manuel Giambona, che ben riassumerebbe uno dei problemi più radicati della società. «E’ sempre la stessa storia - ha infatti rimarcato - Una donna non può fare quello che vuole, qualcosa che invece a un uomo è concesso senza problemi. Se un uomo recita nei video pornografici, ma non solo, viene lodato. Se è una donna a farlo, viene insultata e molestata. Questa è la vera lotta di tutti coloro che vogliono combattere il problema e scardinare tabù che non hanno più ragione di esistere. Gli unici brutti giudizi che ho ricevuto non erano su di me, ma su di lei». La consapevolezza dei pericoli che Noemi ha corso e continua a correre ha fatto nascere una preoccupazione costante nel 25enne per l’incolumità della fidanzata: «Le persone la riconoscono e alcuni sembrano non voler accettare un rifiuto, perché tanto lei è quella che fa i porno... Quando è fuori da sola sono sempre preoccupato. Per fortuna non tutte le persone sono uguali e c’è anche chi è gentile, ci supporta e rispetta. Queste sono le persone intelligenti».

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