Omaggio a Ines Figini, testimone dell'orrore della Shoah
Il centro studi Eureka e la libreria La credenza rossa invitano all'incontro con lo scrittore Massimo Baraldi.
Nell’ambito delle attività e commemorazioni per il Giorno della Memoria, il centro studi Eureka di Olgiate Comasco e la libreria La credenza rossa di Binago invitano a un incontro che omaggia la compianta comasca Ines Figini.
Omaggio a Ines Figini, comasca coraggiosa
L'appuntamento è per il pomeriggio di sabato 25 gennaio. Alle 15 alla libreria di via Roma 10, "Omaggio a Ines Figini - La sua deportazione raccontata da Massimo Baraldi". Un doveroso ricordo della comasca Ines Figini (Como, 1922 – 2020), sopravvissuta alla deportazione e ai lager nazisti. I testi sono tratti dal libro di Massimo Baraldi “Tre giorni nella vita” (Multimedia Edizioni, 2019) e commentati dall’autore.
Le parole di Massimo Baraldi
Una riflessione di Massimo Baraldi introduce alla profondità dell'incontro di sabato. "Ho incontrato Ines Figini per il mio libro di interviste “Tre giorni nella vita” e conoscerla è stato un grande privilegio. Era importante per me perché sono originario di Concordia sulla Secchia, un piccolo paese della provincia modenese, e lì, tra le ombre della Storia, arrivava anche quella del Campo di Fossoli. Ines mi ha raccontato la sua vita, quella di una ragazza di 22 anni arrestata il 6 marzo 1944 per aver difeso alcuni colleghi in fabbrica e deportata prima ad Auschwitz e poi a Ravensbrück. Ora lei non c’è più, se n’è andata il 26 settembre 2020, all’età di 98 anni. Di lei resta però il segno tracciato da un’umanità così profonda da renderla capace di perdonare. E che emerge, nella sua dimensione più intima, dal ricordo di Barbara, la sua amata pronipote: "Ines era una donna sempre pronta ad affrontare le avversità a viso aperto ma anche estremamente serena, nonostante quello che aveva passato. In gioventù fu una scalatrice e sciatrice esperta: amava tantissimo la montagna! Ricordo un Natale trascorso con lei in una capanna sul lago Palù, in Valtellina: al mattino mettevamo gli sci ai piedi con le pelli di foca per raggiungere gli impianti di risalita, sciavamo fino al tardo pomeriggio e poi scendevamo di nuovo al rifugio! Avevo solo 9 anni e ogni tanto sentivo nostalgia di casa, ma giocavamo tanto a carte e lei riusciva sempre a farmi sorridere. Ci si scaldava col fuoco del camino, si cucinava sciogliendo la neve nel paiolo della polenta e si era completamente immersi nella natura! Le sue erano lezioni di vita, mi ha insegnato a godere delle piccole cose".
Il libro "Tre giorni nella vita"
"Tre giorni nella vita" è il libro di Massimo Baraldi (nella foto) che contiene i ritratti di 41 tra artisti, campioni dello sport ed eroi della porta accanto. Da Philippe Daverio a Luciana Savignano, da Francesco Moser a Beatrice Venezi. Uno, in particolare, è della comasca Ines Figini, deportata prima ad Auschwitz e poi a Ravensbrück per aver preso le difese di alcuni colleghi di lavoro in occasione di uno sciopero. Riconosciuto il valore storico della sua testimonianza, l’opera è stata acquisita in Germania dalla Stiftung Brandenburgische Gedenkstätten (Fondazione dei Memoriali Brandeburghesi) e inserita nella biblioteca del Memoriale di Ravensbrück, in Italia dalla Fondazione Fossoli. Per la Mediateca di entrambe le Fondazioni ne è stata acquisita inoltre una versione multimediale, realizzata in collaborazione con il compositore Giovanni Bataloni, l’attrice Claudia Donadoni e la Casa della poesia di Baronissi: “Tre giorni per non dimenticare”. Il formato è quello del podcast, le voci (di Ines Figini, di Claudia Donadoni e dell’autore Massimo Baraldi) sono unite dal commento musicale di Giovanni Bataloni, in questo caso “Wiegala”, la “ninna nanna” composta ad Auschwitz da Ilse Weber.