Ospedale in sovraffollamento a Cantù prosegue il blocco dei ricoveri programmati
L'Osservatorio istituito nel presidio di via Domea ha valutato di utilizzare ancora una volta questa misura.

Prosegue ormai da diversi giorni il blocco dei ricoveri programmati all’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù in seguito al boom di persone che si sono presentate al pronto soccorso per complicanze dovute all’influenza (CLICCA QUI). La stessa misura verrà applicata anche domani, 7 febbraio 2019.
Ospedale in sovraffollamento Cantù prosegue il blocco dei ricoveri programmati
L'Osservatorio istituito nel presidio di via Domea ha valutato di utilizzare ancora una volta questa misura a causa dell'elevato numero dei pazienti da ricoverare, arrivati in Pronto Soccorso con complicanze dell'influenza. Dalla mezzanotte di oggi alle 16 gli accessi al Pronto Soccorso della struttura canturina sono stati 50 (82 sulle 24 ore è il numero che fa scattare il sovraffollamento). Al momento sono presenti in Pronto Soccorso 28 pazienti. Di questi, 2 in codice rosso, 14 gialli e 12 verdi. Nove i pazienti da ricoverare.
Lunghe attese per i codici "minori"
C'è da ricordare che i pazienti del Pronto sono inquadrati dal punto di vista diagnostico-terapeutico e assistiti dal punto vista infermieristico durante tutta la loro permanenza in reparto. Da segnalare, infine, che per i pazienti che al Triage saranno accettati con un codice "minore" (verde, azzurro o bianco), quindi con problematiche non gravi, si prevedono lunghe attese per la presa in carico e di rivolgersi prima di accedere alle strutture di Pronto Soccorso al medico di medicina generale, al pediatra di famiglia o al servizio di Guardia Medica che rappresentano un ottimo "filtro" per evitare situazioni di sovraffollamento nei Pronto Soccorso.
La diffida del Codacons
Così ieri, l'associazione consumatori in una nota stampa: "Il problema del sovraffollamento, però, ha riguardato molti più ospedali del territorio comasco che in questi giorni hanno registrato accessi record e difficoltà nel gestire l’emergenza in atto. Codacons, che ha a cuore i problemi dei cittadini e si impegna perché il diritto alla salute venga garantito a chiunque, invierà una diffida alla regione Lombardia perché si adoperi per risolvere una situazione che sta creando da troppi giorni non pochi disagi a tutti i cittadini della zona e, in particolare, agli abitanti di Cantù". (QUI I DETTAGLI)