Perseguitata da anni da uno stalker: "Ora basta, non voglio più tacere"
Telefonate e citofono che suona a vuoto, pedinamenti, molestie e persino atti vandalici: «Sono esasperata, ho sporto denuncia: chi ha fatto questo deve pagare»

«Da anni sono perseguitata, pedinata, infastidita e persino vittima di atti vandalici: non voglio più tacere, ho sporto denuncia». E’ il racconto esasperato di Orlanda Torchio, di Erba, sorella del consigliere comunale Doriano Torchio.
Perseguitata da anni da uno stalker
«E’ una situazione che si protrae da anni, e che è andata avanti fino ai giorni scorsi - racconta - Non voglio più vergognarmi, nascondermi e tacere: sono davvero stanca e chi fa questo deve pagare».
Telefonate anonime, pedinamenti, molestie e persino atti vandalici sono gli episodi che la donna continua a subire. «Tantissime volte suona il telefono, poi quando rispondo non c’è nessuno - spiega - A volte, mentre vado a fare la spesa o a messa mi ritrovo inseguita e chiamata per nome, affiancata da una moto; oppure è capitato che citofonassero a casa e poi non ci fosse nessuno a rispondere. Una volta, mi è stata lasciata una copia del libro “Il sesso delle donne” vicino al citofono. L’ultimo episodio è successo pochi giorni fa: mi stavo recando a messa e ho visto una moto che mi pedinava e mi ha chiamato per nome. Purtroppo, questo episodio in sé, segnalato, non è sufficiente, ma la situazione va avanti da troppo tempo. Non so più cosa fare».
La donna, in passato, è stata anche vittima di alcuni atti vandalici. «Una volta mi erano state tagliate le gomme dell’auto - ancora la donna - Mi sento indifesa e non so cosa fare: mi sono ritrovata a dover avvisare quando vado a messa le persone che conosco, così da poterle incontrare ed essere circondata da altri ed essere tranquilla. Adesso esco sempre portando con me il cellulare, acceso, su cui ho salvato i numeri delle Forze dell’ordine e dei famigliari per poter restare più tranquilla. Ma non si può andare avanti così».
La donna ha riferito di avere sporto denuncia lo scorso luglio. «In passato, gli stessi soprusi erano capitati anche a mia sorella, purtroppo scomparsa alcuni anni fa. Fino ad allora non avevamo fatto niente nella speranza che questi episodi finissero e sapendo che purtroppo, a volte, la giustizia ha dei tempi lunghi - aggiunge Torchio - Adesso però ci siamo rivolti alle Forze dell’ordine nella speranza che possano fare qualcosa, come ci è stato suggerito. Mi auguro che questa testimonianza, le informazioni date alle Forze dell’ordine e il materiale fornito possa aiutare a risalire a questa persona perché altrimenti non so più cosa fare. Già in passato, alcuni decenni fa, avevo subito un episodio molto grave, ma a oggi nessuno ha pagato per le sue colpe. Mi sono anche rivolta a due avvocati. Mi auguro si possa fare qualcosa perché sono davvero esasperata. Ho divulgato questa testimonianza anche tramite i canali social di mio fratello, in particolare dalla sua pagina Facebook, perché sono stanca e non so cosa fare. Non voglio più nascondermi e vergognarmi, non è giusto. Piuttosto, è giusto che chi fa queste cose paghi».