L'incontro

Più di 200 studenti del "Terragni" a lezione con lo scrittore Marco Erba

Autore edito da Rizzoli, editorialista del quotidiano Avvenire: occasione per riflettere sui temi della letteratura e della crescita.

Più di 200 studenti del "Terragni" a lezione con lo scrittore Marco Erba
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Giovedì 13 marzo, al centro Medioevo di Olgiate Comasco, più di 200 studenti dell’istituto
"Terragni" incontreranno lo scrittore Marco Erba.

Confronto e un dialogo sui temi della letteratura e della crescita

Marco Erba, come sottolinea la scuola di via Segantini in un comunicato, oltre che autore edito da Rizzoli, è tra i migliori esponenti italiani del genere "young adult". E' anche insegnante ed editorialista del quotidiano Avvenire, dove spesso interviene proprio sui grandi temi dell’adolescenza (il rapporto tra pari, le relazioni con gli adulti, le varie forme di disagio che si possono incontrare negli anni difficili dell’approdo all’età adulta, la vita scolastica). Con lui gli allievi si confronteranno e dialogheranno sui temi della letteratura e della crescita.

Aprire nuove strade di dialogo tra studenti ed educatori

"Gli studenti dell’istituto  hanno lavorato sui romanzi di Erba, a partire dal primo suo libro, "Fra me e te" (Premio Città di Cuneo, premio Galdus), e fino all’ultimo, "Il male che hai dentro": testi provocanti, capaci di far riflettere e aprire nuove strade di dialogo tra studenti ed educatori, dove si trattano temi quali il bullismo, la scuola, la prime relazioni amorose, il conflitto genitoriale.

Il progetto "Incontro con l'autore"

L’iniziativa è prevista all’interno del progetto “Incontro con l’autore”, finalizzata a dare corpo e
concretezza alla lettura, così da avere la possibilità di scambi e confronti diretti con gli scrittori, che non sono "esseri distanti’, ma uomini e donne come tutti. “Anche questo è un modo” - dichiara la dirigente dell’istituto, Laura Mauri - per coinvolgere i ragazzi in un lavoro approfondito sui percorsi disciplinari, facendo, però, capire quanto ciò che si studia e su cui si ragiona deve uscire dalle mura scolastiche, per essere speso nella quotidianità”.

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