“Inizio il nuovo incarico affidatomi con disponibilità e fiducia, sapendo di contare sulla presenza e sull’entusiasmo di tante persone che hanno a cuore la realtà ecclesiale. E lo inizio con umiltà, lasciandomi sorprendere da quanto fatto dallo Spirito di Dio nelle comunità che servirò”.
Prima messa per il nuovo prevosto
Don Marco Crippa, 60 anni e 35 di ordinazione presbiterale, si appresta a salutare la comunità pastorale Beata Vergine del Carmelo. Ieri, sabato 6 settembre, alle 18, ha concelebrato la messa con monsignor Erminio Villa e oggi, alle 10, con don Matteo Moda. Incaricato di pastorale giovanile per 18 anni, prima ad Agrate Brianza poi a Saronno, nel 2009 è stato chiamato nel seminario diocesano per la cura delle vocazioni presbiterali e l’accompagnamento spirituale dei futuri presbiteri, servendo la comunità pastorale San Vincenzo in Cantù al sabato e alla domenica.
“Ho già apprezzato la vitalità della parrocchia”
“Anche nel nuovo anno seminaristico che sta per iniziare, accompagnerò i giovani che saranno ordinati presbiteri il prossimo giugno – racconta – Dopo 16 anni in seminario, ho dato la disponibilità a servire la diocesi secondo quanto ritenuto opportuno dal vescovo: nei mesi scorsi, mi ha affidato la comunità pastorale Beata Vergine del Carmelo, formata da tre parrocchie che non conoscevo ma di cui ho già apprezzato la vitalità, la generosità e la simpatia dei sorrisi dei ragazzi, incontrati in un giorno di oratorio estivo nel mese di giugno”. Un primo approccio su cui poggiare fondamenta solide. “Cristo, Rivelatore del Padre, e la sua Parola. Su di essi ogni costruzione cresce stabile e compatta”.
“I giovani sono il futuro”
Don Marco prosegue: “I giovani non sono solo il futuro ma sono anche il presente. Scommettere su di loro, con un’azione educativa attenta e seria, significa operare per il bene della società di oggi e di domani. È doveroso ringraziare e sostenere tutti quanti, a diverso titolo, si impegnano per gli oratorio e per l’educazione giovanile”. Infine, le parole del pontefice per descrivere il ruolo, oggi, della Chiesa sul territorio. “Cito Papa Leone: “La mancanza di fede porta spesso con sé drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco. Questo è il mondo che ci è affidato, nel quale, come tante volte ci ha insegnato Papa Francesco, siamo chiamati a testimoniare la fede gioiosa in Cristo Salvatore. Perciò, anche per noi, è essenziale ripetere: tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.
Massimo Montorfano