“Qualcuno non avrebbe scommesso un centesimo su di noi e, invece, eccoci ancora qui”. Quattro anni di idee, progetti, forze spese per Bulgarograsso: la Pro loco, lunedì 29 settembre, taglierà un traguardo importante con il rinnovo del Consiglio direttivo. Uno spartiacque che porterà con sé non poche novità, prima fra tutte il passo indietro del presidente Ferruccio Cotta.
Pro loco, il presidente: “Resto a disposizione”
“Rimango a disposizione per aiutare ma è venuto il momento di lasciare spazio – spiega il presidente uscente – Non voglio personalizzare un’associazione che vive grazie al gruppo. Grazie ai suoi laboriosi volontari”. Il 14 settembre 2021 la fondazione e, poi, il 30 ottobre 2022, la “Festa d’autunno” ad aprire la via. In mezzo, il cambio di ragione sociale in Aps avvenuto nel 2023. “Ognuno si è speso per rendere la Pro loco quello che è oggi, con i suoi circa 200 soci – prosegue Cotta – E, quindi, grazia al responsabile della cucina Davide Spina, grazie Silvana Piatti, referente del burraco, a Federica Clerici, che si occupa dei mercatini, e ad Antonio Cetti per l’organizzazione dei soggiorni estivi. Grazie anche a Giuseppe Clerici, Maurizio Radaelli, Matteo Colli, Giordano Biraghi e Maurizio Sacchetto”.
Solo una piccola parte dei tesserati attivi in prima persona.
Cambio al vertice
“La prossima assemblea segnerà la fine di un primo capitolo e l’inizio di un nuovo e importante cammino. In qualità di presidente ritengo di aver prestato il mio servizio in questi anni come volontario, con passione, con entusiasmo e con visioni a lungo termine. Ma ora, è arrivato per me il momento di lasciare». Già in precedenza Cotta aveva anticipato le dimissioni anche se, allora, non c’erano i presupposti per un cambio. «I successi delle ultime nostre manifestazioni e la sempre più ampia partecipazione ai nostri eventi, hanno dimostrato come l’associazione sia cresciuta con un grande sogno trasformato in realtà”. I risultati dimostrano che c’era bisogno della Pro loco. “Serviva fornire un nuovo modello di partecipazione che avesse al centro della sua opera l’interesse generale dei cittadini e che rinunciasse ad inseguire mere ambizioni personali. Dalla Pro loco nessuno è stato mai escluso”.