Lo spettacolo

Quattro X Quattro: gli studenti del Conservatorio si esibiscono al Teatro Sociale di Como

Il concerto, che si terrà il 5 marzo alle 11 è un omaggio alla cultura, alla musica e ai grandi compositori russi

Quattro X Quattro: gli studenti del Conservatorio si esibiscono al Teatro Sociale di Como
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I giovani talenti del Conservatorio di Como si esibiscono in un omaggio alla musica e ai grandi compositori russi, nella sala Bianca del Teatro Sociale di Como.

Quattro X Quattro: gli studenti del Conservatorio si esibiscono al Teatro Sociale di Como

Domenica 5 marzo, alle 11, torna, nella sala Bianca del Teatro Sociale di Como, il Conservatorio di Como per l’appuntamento di Camera con Musica. Quattro X Quattro vedrà protagonisti due coppie di giovani pianisti: tre studenti del conservatorio Alessandro Turboli, Riccardo Dell’Oro, Francesco Zago e l’ex studentessa Elena Talarico.

Il concerto è un omaggio alla cultura, alla musica e ai grandi compositori russi: Michail Ivanovič Glinka, Modest Petrovič Musorgskij, Sergei Vasilyevich Rachmaninoff, Igor' Fëdorovič Stravinskij, György Sándor Ligeti E Rodion Konstantinovič Ščedrin.

Il programma

Il concerto si apre con Capriccio su temi russi di Michail Ivanovič Glinka, un brano basato su una serie di temi popolari e melodie russe. Ha un fraseggio ampio e articolato con passaggi dal carattere virtuosistico; la scrittura brillante è molto calibrata tra le parti e raggiunge il suo apice nella fuga finale.

Il secondo brano è la Sonata per pianoforte a quattro mani composta da Modest Musorgskij nel 1860 su incarico di Balakirev, suo maestro di Composizione, lasciata incompiuta. L’Allegro assai è l’unico esempio di movimento in forma sonata nel catalogo del compositore russo le cui idee musicali poco si conciliavano con il concetto di sviluppo e ripresa della forma stessa. Nell’insieme la parte pianistica presenta grande unità e sonorità d' impatto orchestrale.

Il concerto continua con le 6 morceaux op.11 di Sergei Rachmaninoff, il quale è stato uno dei migliori pianisti del suo tempo, oltre che l’ultimo compositore del tardo romanticismo russo. Lo studio dei maestri come Čajkovskij e Rimsky-Korsakov lo portarono alla formazione di un suo personalissimo linguaggio lirico ed espressivo che si riflette anche nelle 6 morceaux op.11, dalle quali ascolteremo Romance, ricca di cromatismi, e Slava, col carattere danzante tipico della tradizione dell'Est-Europa.

Il programma prosegue con i 3 Easy Pieces di Igor' Stravinskij, uno dei compositori più importanti del suo secolo di nazionalità russa, poi francese e infine americana. I 3 Easy Pieces, composti nel 1915, si collocano nel periodo di esilio in Svizzera, durante il quale cercò di rivedere in modo originale e sperimentale i fondamenti della scuola nazionale russa. Sono tre brevi brani esempio di Gebrauchmusik, musica funzionale, in questo caso specifico a scopo didattico. Stravinskij scrisse infatti questi brani per insegnare il pianoforte ai suoi allievi. Di grande ironia e caratterizzati da melodie e ritmi incisivi, questi tre brani nella loro apparente semplicità hanno contribuito a dar slancio e giocosità al repertorio pianistico del primo Novecento.

Il pubblico ascolterà poi l'ungherese György Sándor Ligeti che si trovò ad affrontare da giovanissimo il totalitarismo nazista e poi il totalitarismo stalinista. I 5 pezzi per pianoforte a quattro mani (1942-1951) sono un ciclo di brani brillanti e caratteristici, basati su temi popolari Est-europei. Il primo è una marcia dal carattere giocoso, il secondo uno studio politonale, il terzo un mini ciclo di tre danze per le nozze, dal carattere folk e così intitolate: “Il carro è al cancello”, “Presto, vieni qui carina”, “Danza circolare”. Il quarto movimento è una Sonatina, dallo spiccato carattere tematico giocoso à la Tsardas, appoggiata su frammenti armonici talvolta politonali, talvolta modali. L’Allegro è il movimento che conclude il ciclo, ancora una volta danzante, politonale e dal gusto transilvano.

Il programma del concerto termina con la prima esecuzione italiana dei 7 pezzi romantici di Rodion Konstantinovič Ščedrin. Il compositore tutt'ora vivente, scrisse in gioventù pagine saldamente tonali, piene di colore che spesso si rifanno al folklore. Negli ultimi anni invece è più vicino all'alea e al seriale. I 7 pezzi romantici nello specifico sono più vicini ad uno spirito aleatorio piuttosto che tonale. Il primo brano è un Preludio dall’andamento cantabile, una canzone dal carattere malinconico che fa da preambolo all’ intera opera pianistica. Il secondo, in forma tripartita, si articola su una pulsazione ritmica del basso, dal carattere apparentemente stravinskiano, che si snoda in un movimento fluido e cromatico con la costante presenza di importanti cenni tematici ai bassi. Il movimento si conclude con la ripresa dell’andamento iniziale.

Il terzo movimento si apre con grande vigore strumentale fino a giungere a una dissoluzione sonora, con una melodia meditativa a coda del brano. Il quarto, à la gipsy, unico pezzo ad andamento danzante, pone attenzione sull’ antica forma della melodia con accompagnamento, rivisitata da curiose sovrapposizioni tonali e accordali, a loro volta caratterizzate da un morigerato sarcasmo musicale, tipico di alcune delle opere più conosciute di Shchedrin. A seguire, l'incipit di una linea melodica molto semplice che, a poco a poco, si ramifica ritmicamente fino a giungere a un’intensa percussività, che sfocia in un’apoteosi ritmico-accordale. Questa scrittura musicale, complessa sia da un punto di vista armonico che d’ insieme strumentale, dona un impatto sconcertante al primo ascolto, fino a che lo spettatore entra nel flusso perpetuo di questa sorta di vertiginosa onda sonora. Il sesto brano, semplice e lirico, funge da postludio al quinto e prepara all’ascolto del settimo: un'ultima, breve e vorticosa danza di note.

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