Il report

Raccolta differenziata: Como non spicca e la metà dei Comuni in provincia è al di sotto della soglia richiesta

Sono 61 su 148 i comuni con i dati più negativi nel comasco, ovvero che registrano una raccolta differenziata al di sotto del 65%

Raccolta differenziata: Como non spicca e la metà dei Comuni in provincia è al di sotto della soglia richiesta
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Como è tra le peggiori province per Comuni "Rifiuti Free". Lo dice l'analisi di Legambiente che proprio oggi, mercoledì 29 marzo 2023, ha pubblicato i dati relativi alla raccolta differenziata dell'intera Lombardia nel 2021. Nell'intera regione sono 308 i comuni virtuosi. Sono invece 372 i Comuni che non raggiungono il 65% di differenziata, male le provincie di Sondrio, Como e Pavia.

Raccolta differenziata: Como non spicca e la metà dei Comuni in provincia è al di sotto della soglia richiesta

Sono 308 i comuni virtuosi che entrano nella classifica Comuni Rifiuti Free per avere un residuo secco non riciclabile inferiore a 75kg abitante anno. Si tratta di percentuali in linea con gli anni precedenti: il 20,5% dei comuni lombardi, pari al 17% dei cittadini. Nella graduatoria, per la prima volta anche 25 comuni, un dato importante come segnale di attenzione verso la prevenzione dei rifiuti.

È il quadro che emerge dalla 29esima edizione del dossier Comuni Rifiuti Free – Comuni Ricicloni, il rapporto di Legambiente Lombardia su elaborazione di ARS Ambiente dei dati 2021 forniti da Arpa Lombardia attraverso il sistema O.R.S.O. presentato oggi in occasione dell’Ecoforum Economia Circolare.

Un dossier, quello di Comuni Ricicloni, che ormai da 29 anni monitora le performance delle amministrazioni lombarde nella gestione dei rifiuti. Un elenco che, ancorché mettere in competizione i Comuni, invita gli enti pubblici e le aziende di gestione, a promuovere e migliorare la raccolta differenziata nei territori con obiettivi sfidanti: raggiungere almeno il 65% di raccolta differenziata, aumentare la qualità delle frazioni raccolte, introdurre la raccolta dell’organico in tutti i comuni e, infine, monitorare l’effettivo recupero di materia.

"Continuare su questa strada è necessario per abbassare ulteriormente la quantità di rifiuti, elevare la qualità delle frazioni differenziate e avviare un processo di economia circolare – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Come Legambiente non possiamo che esprimere il nostro ringraziamento alle cittadine e ai cittadini, alle amministrazioni comunali e alle aziende, che tenacemente hanno contribuito ad una corretta gestione dei rifiuti nella nostra regione. Rimane però un lavoro importante da continuare, per assolvere agli obiettivi del PRGR, per implementare il riuso e misurare l’effettivo riciclo. Un dovere verso l’ambiente, ma anche una via ambiziosa per la trasformazione delle imprese in senso sostenibile e circolare".

Como non troppo virtuosa

Purtroppo, nessuna delle grandi città riesce ad entrare in classifica Rifiuti Free, sebbene i capoluoghi raggiungano quasi tutti, e alcuni addirittura superino abbondantemente, il 65% di raccolta differenziata. Tra questi, solo Mantova riesce ad avvicinarsi con 85,5Kg ab/anno (sui 75kg richiesti) e una percentuale di raccolta differenziata all’83,3%.

Milano con il 62,5%, pur rimanendo sotto la soglia indicata, è l’unica tra le grandi città italiane con una performance di gestione che trova uguali solo in alcune capitali europee. Chiudono la classifica la città di Pavia che si ferma al 60,5% e quella di Sondrio al 55%. Mentre Como si posiziona in mezzo con un 70,6%. Percentuali queste ultime che trascinano anche le intere province.

Infatti, dopo Pavia e Sondrio troviamo Como nella speciale classifica dei Comuni al di sotto dello standard richiesto dal decreto legislativo 152/2006 che indicava il raggiungimento della soglia del 65% di raccolta differenziata entro il 2012 per tutti.

Ma sono 372 i comuni che in tutta la Lombardia non raggiungono tale soglia, dei quali 27 sono regrediti rispetto all’anno precedente. Tra i peggiori anche alcuni grandi comuni come Cinisello BalsamoVigevano e San Giuliano Milanese, oltre alle già citate città di Milano, Pavia e Sondrio.

Dando uno sguardo alle province, sono 61 su 148 i comuni con i dati più negativi nel comasco, 46 su 243 nel bergamasco, 15 su 84 nel lecchese, 22 su 205 nel bresciano, 17 su 133 nel milanese, 5 su 136 nel varesotto, 3 su 113 nel cremasco, 2 su 60 nel lodigiano. Risultano virtuose, da questo punto di vista, solo le province di Mantova e Monza Brianza.

Anche per la frazione organica, obbligatoria per tutti i comuni a partire da gennaio 2022, l’obiettivo non è ancora stato raggiunto. Sono infatti oltre 400 i comuni che raccolgono parzialmente, o addirittura per nulla, l’umido nel loro territorio. Anche in questo caso, si tratta di uno degli obiettivi del PRGR, programma regionale di gestione dei rifiuti, che indica come impegno “la raccolta della FORSU implementata in tutti i Comuni, raggiungendo almeno 60 kg per abitante all’anno, da misurare come somma tra raccolta differenziata e compostaggio domestico o di comunità”. Ma non solo, scopo del piano è anche estendere il modello di raccolta porta a porta al 100% dei comuni lombardi.

Le premiazioni

I Comuni Rifiuti Free nel pomeriggio sono premiati dal direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti, dal direttore di Legambiente Lombardia Andrea Causo e dal direttore settore attività produttive e controlli di Arpa Lombardia Sergio Padovani, nell’ambito della sesta edizione di Ecoforum Rifiuti Lombardia, tenutasi oggi al MIND in Cascina Triulza.

L’evento organizzato da Legambiente Lombardia, con il patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Milano e ANCI Lombardia e con la collaborazione di ARPA Lombardia e il supporto di A2A e Silea e la partnership di Gruppo Mauro Saviola, Saint-Gobain e Cartiera dell’Adda è l’annuale appuntamento che si prefigge di promuovere progetti multidisciplinari con i diversi stakeholder nazionali e internazionali, mettendo in relazione diverse realtà tra istituzioni, imprese, università, istituti di ricerca per farle dialogare e dare una spinta ai processi di innovazione in corso, spesso isolati e disaggregati.

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