Radioterapia e Radiologia Interventistica insieme per i pazienti oncologici
All’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia.

In Asst Lariana l’équipe della Radioterapia e quella della Radiologia Interventistica fanno squadra all’ambulatorio di Radioterapia Palliativa con una tecnica all’avanguardia - la cementoplastica - che ha l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti oncologici con metastasi ossee.
Radioterapia
Nel corso del tempo, l'ottimizzazione delle terapie oncologiche ha permesso un allungamento dell'aspettativa di vita dei pazienti affetti da tumore ai quali però è di primaria importanza poter garantire anche una buona qualità di vita. E in questo contesto, giocano un ruolo fondamentale i trattamenti palliativi che permettono di tenere sotto controllo il dolore causato dalla malattia. “Dal 2017 è attivo all’ospedale Sant’Anna (San Fermo della Battaglia) un ambulatorio di Radioterapia Palliativa che offre un percorso preferenziale per pazienti oncologici con particolari caratteristiche - spiega il direttore della Radioterapia, Sofia Meregalli - Il fine di questo servizio è la presa in carico, entro 72 ore, di quei pazienti con sintomi che hanno necessità di una pronta risposta palliativa”. “La radioterapia palliativa risulta un trattamento sicuro ed efficace per molti sintomi del cancro avanzato - spiegano le dottoresse Morena Prina e Flavia Serafini, referenti dell’Ambulatorio insieme alle infermiere Sonia Dugo e Barbara Peruzzi - ma affinché essa sia cucita su misura del singolo paziente risulta di fondamentale importanza la condivisione del percorso terapeutico con tutte le figure professionali coinvolte nell'ambito della palliazione. Nel nostro caso, con i colleghi della Radiologia Interventistica, abbiamo dato vita a una procedura per selezionare i pazienti che possono essere sottoposti alla cosiddetta cementoplastica”. L’attivazione di questo percorso avviene con la segnalazione all’Ambulatorio di un possibile paziente idoneo dal Pronto Soccorso o dall’Oncologia; nel medesimo giorno della valutazione medica viene inserito, dopo conferma dell'indicazione clinica, nel suo percorso terapeutico che prevede un'integrazione di trattamenti locali delle due discipline.
Caratteristiche dei pazienti
“Le caratteristiche che devono avere i pazienti che possono essere sottoposti a cementoplastica sono la persistenza del dolore che non si allevia coi farmaci e che non permette l'esecuzione delle procedure radioterapiche come la TC di simulazione e l’esecuzione del trattamento - spiega Davide Fior, responsabile della Radiologia Interventistica, moderna branca della Radiologia, in Asst Lariana diretta da Lorenzo Moramarco, che sfrutta l'innovazione tecnologica e le tecniche di imaging per la gestione mini-invasiva di molteplici problematiche cliniche - oppure l’essere a rischio di frattura o crolli vertebrali a causa delle lesioni ossee procurate dal tumore secondo i criteri SINS (Spinal Instability Neoplastic Score)”. L'integrazione tra Radiologia Interventistica e Radioterapia rappresenta un approccio sempre più promettente nel trattamento delle lesioni ossee tumorali. La Radioterapia infatti può essere utilizzata in combinazione con i trattamenti percutanei per aumentare l'efficacia terapeutica e il controllo del dolore. La cementoplastica infatti consiste nell’iniezione di uno speciale cemento acrilico (il polimetacrilato) direttamente nelle vertebre interessate da metastasi, contrastando il crollo strutturale e diventando un rimedio rapido e duraturo contro il dolore. Gli interventi sono eseguiti dal personale della Radiologia interventistica con il supporto dell'equipe del quartiere angiografico e dei reparti di Neurochirurgia e Oncologia. Gli specialisti dell’Ambulatorio, che hanno recentemente attivato questa procedura, nei prossimi mesi raccoglieranno i dati di tutti i pazienti che verranno sottoposti al trattamento. “Verranno raccolti i dati inerenti l'intensità del dolore pre e post trattamento - conclude l’équipe dell’Ambulatorio - È stato istituito un follow-up telefonico al paziente a circa cinque settimane dalla fine del trattamento per valutare la risposta al trattamento attraverso l'utilizzo di scale dedicate validate”.
Radioterapia Palliativa: la storia dell’Ambulatorio nato nel 2017 al Sant’Anna
La radioterapia è uno dei trattamenti più noti per la cura dei tumori. In pazienti in stadio oncologico avanzato, la stessa terapia può essere utilizzata per alleviare il dolore e in questo caso si parla, appunto, di radioterapia palliativa. La palliazione mediante radioterapia si caratterizza per tre aspetti fondamentali: il risultato atteso deve essere uguale o possibilmente migliore rispetto a quello di altre terapie palliative; la durata del trattamento non dovrebbe sottrarre al paziente un tempo significativo ed il paziente deve poter beneficiare del risultato ottenuto; la radioterapia palliativa non deve creare ulteriori disagi al paziente o peggiorarne le condizioni. Esperienze internazionali hanno dimostrato che modelli organizzativi dedicati di radioterapia palliativa hanno dato risultati migliori sia in termini di qualità di vita che di qualità delle cure, assicurando, inoltre, una riduzione della degenza ospedaliera. E’ sulla scorta di queste evidenze, che nel maggio del 2017 venne attivato dalla Radioterapia dell’ospedale Sant'Anna un ambulatorio dedicato. Vista la peculiarità della situazione e la necessità di avviare quanto prima i trattamenti, l'ambulatorio prevede un percorso personalizzato e senza attese ed ad oggi sono stati trattati circa 500 pazienti. L'attività si avvale di una collaborazione continuativa e multidisciplinare tra radioterapisti e palliativisti per l'ottimizzazione di un percorso terapeutico integrato. La presenza costante di personale infermieristico assicura una valutazione della sintomatologia dolorosa riferita dal paziente prima e dopo il trattamento, attraverso l'utilizzo di apposite “scale” validate a livello internazionale. Una volta terminata la radioterapia, infatti, il paziente è contattato telefonicamente a distanza di tre-quattro settimane, per valutare l'efficacia del trattamento e l'impatto sulla sua qualità della vita. La recente collaborazione con i colleghi della Radiologia Interventistica ha permesso, come detto, di integrare i trattamenti ed avviare un ulteriore percorso dedicato ai pazienti con metastasi ossee. La recente collaborazione con i colleghi della Radiologia Interventistica ha permesso, come detto, di integrare i trattamenti ed avviare un ulteriore percorso dedicato ai pazienti con metastasi ossee.