Ramadan a Erba, le minoranze: "La concessione deve essere permanente"
"Si tratta di una vicenda che si trascina da anni": le minoranze si schierano con la libertà di esercitare il culto
Dopo il ricorso dell’associazione Assadaka il Tar della Lombardia ha accolto la richiesta di sospensione del provvedimento del Comune di Erba. Ma ora parte subito un altro ricorso.
Ramadan a Erba, le minoranze: "La concessione deve essere permanente"
Lo conferma il legale dell’associazione islamica, Vincenzo Latorraca. "Il Tar ha dato la sospensiva del provvedimento, dando quindi l’ok all’utilizzo della sede per il Ramadan, ma il Comune subito ne ha fatto un altro nel quale chiede che venga rispettata tutta una serie di vincoli: tra questi il rispetto delle norme antiCovid e la necessità di mettere a disposizione i parcheggi. Il che significa negare l’utilizzo della sala per il Ramadan. Segno evidente che l’Amministrazione vuole impedire l’esercizio di una diritto»".
Minoranze schierate con i diritti dei musulmani a festeggiare il Ramadan nella loro sede. Erba Civica, Pd e Democrazia Partecipata esprimono soddisfazione per la decisione del Tar Lombardia che ha accolto l’istanza cautelare presentata dall’associazione Assadaka, per celebrare i riti religiosi del Ramadan nella propria sede di via Lecco, pur rinviando all’udienza del prossimo 4 aprile la decisione nel merito.
«Il provvedimento – sottolinea Michele Spagnuolo, capogruppo di Erba Civica - dimostra che il rifiuto del Comune di concedere un’area per il mese del Ramadan, avrebbe compromesso l’esercizio della libertà di culto esercitabile in questo periodo dell’anno e per un periodo limitato. Per questo il Giudice monocratico ha individuato la sussistenza dei presupposti di estrema gravità e urgenza».
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