Regione Lombardia vuole la deroga per l'immissione del lavarello nel laghi
Parla il sottosegretario ai rapporti con il Consiglio di Regione Lombardia, Fabrizio Turba.

“Proseguono le iniziative di Regione Lombardia per ottenere la deroga alla direttiva ministeriale del 25 maggio 2020 che impedisce l’immissione dei nostri laghi di specie considerate alloctone, come il coregone lavarello, ma presenti nelle nostre acque da oltre 150 anni", a dirlo è il Sottosegretario ai rapporti con il Consiglio di Regione Lombardia, Fabrizio Turba.
Regione Lombardia vuole la deroga per l'immissione del lavarello nel laghi
“Regione Lombardia ha chiesto al Ministero della transizione ecologica che esemplari come Coregone Lavarello, Trota Fario e Iridea, le quali vengono immesse nei nostri laghi da secoli e non determinano conseguenze negative per l’ambiente acquatico e l’equilibrio delle popolazioni ittiche possano continuare ad essere introdotte nelle nostre acque. Questa nuova classificazione ministeriale basata su criteri non condivisibili dalla totalità degli esperti ittiologici, si considerano popolazione autoctona solo quelle presenti prima del 1500, sta provocando dei gravissimi danni a tutto l’indotto ittico lombardo - continua Turba - se non verranno approvati i necessari correttivi, è forte il rischio di blocco dell’attività ittica con danni conseguenti per il settori”.
"Il nostro obbiettivo – prosegue il sottosegretario - è quello di fare quanto possibile per salvaguardare il settore della pesca, mettendo in atto tutte le azioni e le iniziative più opportune, politiche e tecniche, affinché vengano modificate le regole che considerano specie ampiamente utilizzate in Lombardia per le semine già dal 1861, sostanzialmente equiparata a quella di una specie aliena di nuova introduzione. Regione Lombardia, grazie al lavoro dell’Assessore Regionale all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Fabio Rolfi, proseguirà il percorso della richiesta di deroga, svolgendo gli approfondimenti necessari affiché queste specie che popolano i nostri laghi da secoli e che producono un indotto economico importante nel settore della pesca, del turismo e della gastronomia senza provocare conseguenze negative per l’ambiente, vengano valorizzate e non condannate".