Scarenna: il Circolo Ambiente Ilaria Alpi contro il progetto per ripristinare la strada
"Ciò che serve è, al contrario, valorizzare tutta la piana di Scarenna dal punto di vista naturalistico".
Il Circolo Ambiente Ilaria Alpi ribadisce il suo "no" alla riapertura della strada di Scarenna, che collega Asso e Caslino d'Erba.
"Serve valorizzare tutta la piana di Scarenna"
Una frana, nel 2010, aveva chiuso il passaggio e dopo anni di rinvii parrebbe che il progetto di ripristino sia a un punto di svolta. Da qui la netta presa di posizione del circolo: "Ciò che serve è, al contrario, valorizzare tutta la piana di Scarenna dal punto di vista naturalistico - ha spiegato il presidente Roberto Fumagalli - Pensiamo al vantaggio in chiave ambientale, agricola e turistica che potrebbe avere la valorizzazione di tutta la piana agricola, utilizzando ad esempio fondi pubblici per far risaltare le peculiarità di tutta la zona. Una zona caratterizzata dalla presenza del fiume Lambro, per fortuna non ancora cementificato in quel tratto, a differenza di quanto avvenuto poco più a valle. Per il corso del Lambro si potrebbe attuare il progetto messo a punto qualche anno fa da Ersaf Lombardia per ampliare l'area di pertinenza del fiume".
Il Circolo Ambiente Ilaria Alpi evidenzia altresì la presenza, nella piana di Scarenna, delle "marcite" agricole, con le opere realizzate nei secoli scorsi per regolare il flusso delle acque, allo scopo di aumentare la crescita di foraggio sulla piana agricola. E ancora la palestra di roccia, molto conosciuta e apprezzata dagli scalatori.
Potenzialità anche turistiche
"Le peculiarità naturistiche e storiche della frazione di Scarenna potrebbero avere potenzialità anche in chiave turistica - prosegue Fumagalli - Appunto queste sono le vere potenzialità dell'area di Scarenna, se solo gli amministratori pubblici, comunali, regionali e della Comunità Montana Triangolo Lariano avessero a cuore la tutela della natura e del paesaggio. Al contrario qui si pensa a ristendere un nastro di asfalto: l'interruzione in questi 14 anni dalla frana non ha dato particolari problemi alla frazione, se non appunto il vantaggio di poterla attraversare tranquillamente a piedi".
Al contrario, secondo il Circolo Ambiente il ripristino della viabilità comporterebbe "un aumento del traffico e dell'inquinamento nella tranquilla zona residenziale, oltre al fatto che i lavori di messa in sicurezza delle pendici della montagna e la creazione del vallo paramassi deturperebbero la montagna. Per non parlare del nuovo tratto di strada che, necessariamente, comporterà il consumo di suolo verde, andando ad invadere proprio una parte dell'area agricola. Quindi il nostro è un no assoluto all'intervento sulla strada. Al contrario si deve invece puntare sulla rinaturalizzazione della bellissima piana".