Scuola di cittadinanza attiva territoriale, successo nelle scuole erbesi
Il progetto è una proposta che nasce dai giovani dello Snodo per altri giovani.
Vista la buona riuscita della prima edizione, verrà riproposta il prossimo anno
Adesione da parte di tutte le scuole erbesi
E' stato presentato venerdì 19 aprile, in una sala gremita da oltre quaranta persone presso la sede dell’associazione giovanile Lo Snodo in stazione ad Erba, il progetto "Scat: Scuola di cittadinanza attiva territoriale". L’iniziativa - proposta dai giovani de Lo Snodo, dalla rete "Confluenze - Rete del Terzo Settore Erbese" e dal Coordinamento comasco per la Pace - è stata resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Cariplo che ha patrocinato l’iniziativa con 8mila euro. Al progetto hanno aderito tutte le scuole superiori di Erba: il "Carlo Porta", il "Galileo Galilei", il "Romagnosi", il Cfp "Villa Padre Monti" e l'Enfapi.
Stimolare gli studenti sul tema dei diritti umani
"Il percorso della Scat si pone l’obiettivo di stimolare negli studenti curiosità, interesse e riflessione sul tema dei diritti umani e della cittadinanza attiva, in chiave sia universale sia territoriale - ha affermato Simone Pelucchi, presidente dell’associazione Lo Snodo – Con gli studenti delle classi aderenti di "Porta", "Galilei" e "Romagnosi" è stato offerto un percorso che ha visto due incontri in orario curriculare e otto incontri in orario pomeridiano. Al percorso si sono iscritti volontariamente 56 ragazzi e ciò ci ha reso molto orgogliosi. Per gli studenti di Enfapi e Cfp "Padre Monti", invece, sono stati organizzati due incontri per ciascun istituto sul tema dei diritti umani e della cittadinanza attiva".
Tavoli di confronto per progettare insieme
L’iniziativa è stata proposta dalla rete Confluenze, che racchiude 36 realtà no profit del territorio. In rappresentanza, sono intervenute Giovanna Marelli, responsabile della Caritas di Erba, e Micol Dell’Oro di Mani Tese Gruppo di Bulciago e Fashion Guerrilla.
"Abbiamo lavorato con i giovani e per i giovani. Ci siamo dati fiducia reciproca e ciò ha permesso di lavorare insieme per provare a cambiare la comunità attraverso le persone che ne fanno parte - ha sottolineato Marelli - Abbiamo imparato tanto da tutti e reciprocamente".
"Nel momento in cui siamo stati invitati a partecipare all’attività ci siamo seduti a progettare insieme, con altre realtà, per creare un’attività ingaggiante rivolta ai ragazzi - ha fatto eco Dell'Oro - Questo si distanzia da molti altri progetti, dove ogni realtà porta il suo pezzo senza confrontarsi con altri".
Una valida proposta per tutti gli studenti
L’iniziativa ha visto l’adesione entusiasta di tutte le scuole superiori erbesi.
"Siamo molto felici come istituto di aver aderito. L’adesione dei ragazzi è stata entusiasta e attiva, grazie anche alle modalità dinamiche ed interattive utilizzate", ha commentato Carla Consonni, di Enfapi.
"Come scuola diamo molta importanza alla materia dell’educazione civica – ha dichiarato Alessandro Ghezzi, insegnante del liceo "Porta" - Quando è arrivata la proposta della Scat abbiamo aderito con entusiasmo, ritendendola valida che gli ha anche permesso di raccogliere un bagaglio di esperienze che fosse civico oltre che didattico".
Nel progetto della Scat al centro ci sono stati i giovani, che si sono iscritti numerosi.
"Ciò che mi ha spinto ad iscrivermi è stata l’apertura del percorso, sia in termini di tematiche che di relatori - ha raccontato Victoria Santomassimo, rappresentante d’istituto del liceo "Galilei" e partecipante al percorso pomeridiano della Scat - Durante gli incontri noi non eravamo spettatori passivi, ma abbiamo dovuto attivarci e agire: questo ci ha reso protagonisti e abbiamo dimostrato di aver voglia di fare, a differenza di qualche stereotipo riguardo le giovani generazioni".
"Questa iniziativa ha rappresentato la partecipazione a incontri formativi e di incontro, dove ognuno ha preso parte attivamente - ha dichiarato Anna Proserpio, assessore all’Istruzione del Comune di Erba - Ringrazio gli organizzatori e i promotori dell’iniziativa".
La proposta ha avuto il patrocinio di Fondazione Cariplo
L’iniziativa è stata resa possibile da un patrocinio oneroso della Fondazione Cariplo.
"Il compito filantropico che ogni giorno ci prefissiamo come Fondazione è di ridurre le distanze e le diseguaglianze - ha affermato Enrico Lironi, consigliere di amministrazione di Fondazione Cariplo - Perciò sentire quello che è stato fatto e quello che c'è in animo di fare mi soddisfa e rende contento. Lo sprone però è di coinvolgere sempre più associazioni, sempre più giovani per costruire una prospettiva nuova".